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Il 27 aprile si è svolto il coordinamento delle RSU SLC‐CGIL della ECARE SpA.
Il coordinamento ha analizzato la situazione del Gruppo a partire dalla sede di Milano e dal rispetto dell’accordo che ne ha scongiurato la chiusura. A giudizio del coordinamento occorre che l’azienda dia segnali positivi per il sito portando, da un lato, nuove commesse e, dall’altro, abbassando la percentuale massima di cassa integrazione grazie al permanere su Milano della gestione dell’over flow di ACEA ( come del resto più volte ribadito anche in sede di accordo ministeriale). L’accordo di cassa sta ormai per scadere e bisogna fare in modo che il sito di Milano sia pienamente in condizione, al netto delle uscite volontarie fino ad oggi avvenute, di riprendere pienamente la propria attività.
Per quanto riguarda la tenuta complessiva del gruppo, il coordinamento concordemente con la Segreteria Nazionale ha giudicato non percorribile la richiesta aziendale di estendere a tutte le sedi l’accordo sul “prestito” delle ROL stabilito per la sede di Milano. Estendere questa manovra a tutte le sedi produrrebbe semplicemente l’effetto di spostare, fra tre anni, un debito molto forte che, contemporaneamente alla scadenza di importanti commesse, produrrebbe effetti potenzialmente molto seri sul conto economico dell’azienda. L’impegno del sindacato, e della SLC‐CGIL in particolare, per il risanamento dell’azienda e la sua capacità competitiva sul mercato non è mai stato in discussione. La cosa importante però è trovare soluzioni che non finiscano per aggravare una situazione già difficile, che abbiano abbiano una coerenza con quanto fatto nel settore e siano sotenibili dai lavoratori. Appare poi discutibile la volontà aziendale di procedere sede per sede, in modo poco organico. La disponibilità della SLC‐CGIL a ricercare soluzioni che sappiano tenere unita tutta l’azienda aumentandone l’efficienza e l’efficacia produttiva non è mai mancato e mai mancherà. Sta all’azienda decidere se continuare su una strada sbagliata (quella dei confronti territoriali che difficilmente produrranno effetti positivi) o riprendere in tempi brevi un confronto nazionale che, a partire dalla verifica sulla riuscita del piano di rilancio della sede milanese, possa produrre interventi utili mettere tutte le sedi nella miglior condizione possibile. A riguardo il coordinamento continua a ritenere urgente un chiarimento sul futuro dei lavoratori provenienti dalla società Festa e su un percorso che preveda una loro piena integrazione, anche contrattuale, nel gruppo ECARE.
Per la riuscita del percorso relazionale è importante che il management aziendale abbandoni una volta per tutte gli atteggiamenti non sempre costruttivi nei confronti del sindacato e della SLC‐CGIL in particolare. In una fase di forte crisi qual è quella che sta attraversando il mondo dei call center in outsourcing nessuno può pensare di “bastare a se stesso” ed è indispensabile valorizzare l’apporto di ciascuno nel raggiungimento dell’obiettivo principale della salvaguardia dei posti di lavoro. Gioverebbe abbassare i toni, soprattutto in alcune sedi, e rispettare i pronunciamenti dei tribunali anche se avversi ai propri desiderata ( il coordinamento e la Segreteria nazionale ritengono sbagliata l’ostinazione dell’azienda nel non reintegrare una RSU licenziata nella sede di Milano nonostante un preciso pronunciamento del Tribunale di Milano. Tutta la SLC‐CGIL appoggia e sostiene il percorso legale che la struttura SLC‐CGIL di Milano ha intrapreso affinché questo episodio venga chiuso positivamente al più presto).
Da parte della SLC‐CGIL, in tutte le sue articolazioni, c’è la piena convinzione a proseguire il percorso di risanamento dell’azienda ma, con altrettanta chiarezza c’è la richiesta all’azienda a cambiare i toni, a ricercare soluzioni condivise ed ad evitare forzature.
La Segreteria Nazionale di SLC‐CGIL

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