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Grandissima adesione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo TIM allo sciopero nazionale del 13 dicembre indetto da SLC CGIL - FISTEL CISL - UILCOM UIL.
Un’adesione allo sciopero di oltre il 70%, con punte diffuse del 90% in alcuni settori e sedi, con una vasta e significativa partecipazione alle numerose manifestazioni regionali che si sono tenute.
Mai a memoria d’uomo si ricorda prima in SIP, poi in Telecom Italia adesso in TIM una presenza così massiccia nelle decine di piazze delle città e regioni d’Italia invase dalle lavoratrici e lavoratori del gruppo TIM che hanno protestato e dimostrato il loro fortissimo dissenso contro una gestione dell’azienda completamente da rivedere.
Una giornata caratterizzata nel complesso da una forte unità di intenti tra i lavoratori, l’orgoglio di appartenere ad una azienda centrale per lo sviluppo del Paese ma, in questi anni, troppo spesso penalizzata di volta in volta da proprietà tese solo a massimizzare i ritorni finanziari a scapito dello sviluppo industriale dell’azienda e dalla colpevole assenza di precise ed adeguate scelte di politica industriale del settore da parte dei vari Governi succedutisi.
Dalle piazze si è alzato un fortissimo NO ad una politica aziendale che vede i lavoratori solo come un costo da comprimere e non i primari attori dai quali può partire una importante svolta per dare una positiva discontinuità con il passato.
Il messaggio che esce dalle piazze e dalle sedi “vuote” è chiaro: Vogliamo lavorare meglio e bene, la maggiore produttività non è una finalità che spaventa se esiste una solida, chiara e coerente logica produttiva ed organizzativa che veda la internalizzazione delle attività, a partire da quelle ad alto valore aggiunto, e redistribuisca la ricchezza a TUTTI e non ai soliti noti.
Telecom cessi la politica degli atti unilaterali che oltre a non risolvere i problemi dell’azienda generano un forte senso di rabbia e disaffezione tra i lavoratori, l’esatto contrario di ciò che servirebbe ancor più alla luce dei possibili pesanti risvolti conseguenti alle imminenti decisioni regolatorie dell’AGCOM cui, giova ricordare, hanno contribuito scelte manageriale non avvedute.
Con questo chiaro ed inequivocabile “messaggio” di protesta che plasticamente ha attraversato il nostro Paese dal NORD al SUD i lavoratori hanno indicato la strada, auspicando che l’azienda lo raccolga!
Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

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