Si sono svolti, a Milano i colloqui individuali per i trasferimenti annunciati parte il 17 gennaio e parte il 6 febbraio scorsi, con la consegna della lettera di trasferimento, contrariamente a quanto affermato in sede di pubblica audizione presso le Istituzioni regionali. È grave e inaccettabile che si affermi una cosa davanti alle Istituzioni e poi se ne faccia un’altra in sede privata. Denota mancato rispetto, delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che delle Istituzioni.
Inoltre vengono prospettati trasferimenti anche da Milano a Torino (e non solo verso Roma, come detto nell’esame congiunto). Riteniamo quindi non valido l’esame congiunto fatto e ci attendiamo che l’Azienda rispetti quanti previsto dall’articolo 25 del CCNL TLC.
Le lettere che vengono consegnate sono retrodatate al 16 febbraio 2017, giorno delle audizioni presso la Regione Lombardia. Altro spregio ai lavoratori e lavoratrici, altro mancato rispetto alle Istituzioni.
Il processo di trasferimento viene indicato dal 1 aprile al 1 giugno. Ma non doveva concludersi entro giugno? Ormai l’azienda è abituata a dire ai sindacati una cosa e a farne un’altra.
Nel corso dei colloqui alle lavoratrici ed ai lavoratori che accetterebbero di trasferirsi viene fatta una proposta economica (del tutto insufficiente) e non viene fornito alcun chiarimento su quale sia la sede effettiva del traferimento (non è indifferente se la sede è Parco Medici, Valcannuta, Pomezia, Corso Italia, Via del Pellegrino o che altro), ed è inaccettabile.
A coloro che chiedono informazioni su quello che accade se non accettano il trasferimento sono state date risposte variegate e fumose: job center, “vediamo” (allargando le braccia), “proviamo”, “ cerchiamo però se non si trova….(ancora braccia allargate). Ed è inaccettabile.
Viene poi chiesta una risposta (si al trasferimento, no al trasferimento) in pochi giorni, ed è inaccettabile.
TIM giustifica il progetto al fine di chiudere la sede di Piazza Affari (questo è il vero motivo). Ma allora può spiegarci perché ha appena finito di installare di recente in questo immobile nuovi e modernissimi tornelli? Quanto sono costati? Non era valido per quella sede l’obiettivo di Cattaneo/Vivendi di taglio dei costi?
Ancora una volta, chiediamo a TIM di fermarsi e di attendere il tavolo MISE che la Regione Lombardia si è impegnata a richiedere.
Diffidiamo l’azienda dall’effettuare qualunque tipo di pressione psicologica o ricatto alle lavoratrici/lavoratori interessati. Noi continueremo a contrastare il progetto con tutti i mezzi disponibili.
Segreteria Nazionale SLC-CGIL