In data odierna sono state convocate, presso la sede di Unindustria a Roma, le Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL, unitamente alle Segreterie territoriali ed al coordinamento delle RSU per la presentazione del piano industriale di WIND 3. L’Azienda, in premessa, ha comunicato che, dopo l’operazione di fusione, si è confermata quale primo operatore mobile in Italia, vantando la migliore rete sul territorio nazionale e che, tale risultato positivo raggiunto, ha trovato riconoscimento anche sul mercato.
I dati economici illustrati presentano un EBITDA positivo ed in crescita, così come il cash flow, mentre risulta in costante diminuzione l’indebitamento, grazie all’enunciato costante impegno degli azionisti sulla sostenibilità dell’Azienda.
Tutto ciò in un mercato in forte difficoltà e che si conferma in contrazione e non in crescita.
Per rimanere aggressiva e perciò leader nel mercato, l’azienda ha deciso di mantenere entrambi i marchi, avendo gli stessi una forte caratterizzazione commerciale.
Per quanto riguarda le torri, sulle 26.000 presenti nel patrimonio di WIND 3 l’azienda ha dichiarato l’obiettivo di mantenerne 21.000 (a fronte delle 18.000 in media dei competitor) e le stesse saranno ulteriormente oggetto di miglioramento grazie alle tecnologie innovative offerte da ZTE. E’ inoltre obiettivo dichiarato dell’azienda di dismettere le torri considerate eccedenti.
Nei prossimi 6 anni, l’Azienda ha comunicato che intende investire 7 miliardi di euro, per modernizzare la rete e renderla ancor più efficiente e capillare, portando a regime il 4G e puntando anche sulla innovativa tecnologia 5g. Inoltre la nuova struttura organizzativa, presentata nei giorni scorsi, è più focalizzata sul mondo del digitale e sul mondo consumer.
Dall’inizio del processo di fusione ad oggi, sono fuoriuscite dall’Azienda con esodo incentivato 668 risorse. i maggiori impatti si sono avuti nel settore Commerciale (186 persone), Custmer Operation (236), Network (114) ed anche Staff (103). Dal punto di vista geografico le sedi maggiormente impattate sono state invece Milano e Roma anche se l’esodo ha visto uscite dei lavoratori in quasi tutti i siti Wind 3.
Gli organici complessi al 30 aprile sono 8155.
Nella relazione dell’Azienda il servizio clienti è stato presentato come un elemento che si innesta in maniera unica in questo piano industriale, per sostenere lo sviluppo dell'Azienda attraverso la qualità, con il duplice obiettivo di consolidare il livello di eccellenza e realizzare un servizio clienti efficiente.
Alla luce delle premesse aziendali sopra illustrate, e della rilevanza strategica che, in questo quadro, si è voluta attribuire, almeno a parole, al customer care, pur con grande sforzo, non si riesce a comprendere la comunicazione a sorpresa nel corso dell’incontro , ossia che è intenzione di WIND 3, procedere all’esternalizzazione del servizio clienti consumer ex 3 (133), nella sua componente operativa mediante lo strumento giuridico della cessione del ramo di Azienda ad azienda outsourcer che deve ancora essere individuata. Restano fuori da questo percorso le attività di business, credito, controllo di gestione e i processi core.
L’operazione illustrata coinvolge un bacino di 900 risorse, (circa 700 fte) sui quattro siti impattati che sono: Genova, Cagliari, Palermo, Roma.
Non si comprende come si possano conciliare con tale esternalizzazione, gli obiettivi dichiarati di tutela del futuro occupazionale dei lavoratori, ma soprattutto questo progetto appare inconciliabile con la premessa dichiarata all’atto della fusione di mantenere l’Azienda unica ed unita.
Al tavolo le OO.SS. prima di arrivare al muro contro muro hanno sondato le intenzioni dell’Azienda, anche proponendo soluzioni alternative che potessero evitare “spezzatini occupazionali” che, per la storia dell’intero settore, si sono rivelate fallimentari, ed oggi, forse, si colgono addiruttura i primi segnali in controtendenza.
Le OO.SS. si sono invece trovate davanti alla determinazione aziendale di procedere anche unilateralmente.
Al contempo le OO.SS. hanno ribadito la necessità di avere una maggiore chiarezza sulla tenuta del perimetro aziendale complessivo.
Va inoltre evidenziato un piano di sviluppo non completamente chiaro e visibile, seppur alla luce degli investimenti dichiarati sul segmento rete, che potremo considerare “attendista” alla vigilia del debutto operativo del nuovo gestore mobile.
Per questo motivo nelle prossime ore verrà proclamato, ai sensi di legge, un pacchetto di ore sciopero unitamente a tutte le necessarie iniziative di lotta e di visibilità mediatica, senza escludere anche il coinvolgimento delle istituzioni.
Le Segreterie Nazionali SLC CGIL - FISTEL CISL - UILCOM UIL