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Nella giornata di ieri si è svolto presso la sede di Unindustria Roma l’incontro tra ADS SpA, presente il Direttore Generale e la Responsabile del Personale, le Segreterie Nazionali e territoriali e le RSU/RSA. L’incontro, richiesto dalle Segreterie Nazionali, ha avuto ad oggetto la verifica della CIGS e l’andamento aziendale nel suo complesso. L’azienda ha spiegato di aver presentato la richiesta di CIGS al Ministero del Lavoro in data 18 febbraio u.s. e di aver ricevuto il primo riscontro il 29 aprile u.s. In seguito si sono susseguite le ispezioni da parte del Ministero e la richiesta di integrazione alla documentazione, dovuta allo spostamento della sede legale e alla apertura di una nuova sede operativa a Roma con consequenziale spostamento dei lavoratori e chiusura della sede di Pomezia. Le Segreterie Nazionali hanno rimarcato come una comunicazione formale alle Organizzazioni Sindacali di questi cambiamenti di sede non sia mai stata fatta e di come questa sia l’ennesima dimostrazione di come l’azienda interpreti le relazioni sindacali. Ciononostante, con l’intento di velocizzare l’approvazione della CIGS e di tutelare quindi quei lavoratori che, sospesi dal lavoro, ad oggi non ricevono l’integrazione salariale da parte dell’INPS, le OO.SS. hanno sottoscritto in data odierna la documentazione necessaria ad integrare quanto richiesto dal Ministero del Lavoro. Le OO.SS. hanno poi chiesto i numeri del perimetro aziendale, i numeri dei lavoratori impattati e le percentuali di CIGS. L’azienda ha dichiarato che il numero dei dipendenti impattati dalla CIGS è stato nei mesi tra febbraio e aprile di 593 mentre a maggio è stato di 475. La media aziendale di CIGS tra febbraio e aprile è stata del 10% mentre quella di maggio è stata del 8%. All’interno di questa media aziendale ci sono state Business Unit che hanno subito un impatto molto maggiore (la massima è la BU21 (Network Operations) con il 17% tra febbraio e aprile, 14% a maggio) e altre che hanno visto una riduzione di lavoro nettamente inferiore (il minimo è la BU24 (IT) con il 3% per l’intero periodo febbraio-maggio). Le OO.SS. hanno chiesto ulteriori approfondimenti sul numero di lavoratori che, impattati dalla CIGS a zero ore, sono rimasti fuori dal ciclo produttivo per tutti e quattro i mesi, approfondimento che l’azienda non ha dato sostenendo che si tratti di numeri molto piccoli. Le OO.SS hanno ribadito la richiesta, già fatta più volte nel corso degli ultimi appuntamenti, di un’applicazione più equa della sospensione per CIGS e del rispetto della fungibilità tra lavoratori. Le OO.SS. hanno anche ribadito la necessità che l’azienda proceda speditamente a processi di formazione e riqualificazione dei lavoratori in cassa integrazione, sia per permettere una più semplice rotazione tra lavoratori della stessa BU impegnati in commesse differenti, sia per favorire lo spostamento da una BU all’altra. A tal proposito le Segreterie Nazionali hanno chiesto un maggiore coinvolgimento delle Segreterie Territoriali e delle RSA di tutte le sedi per quanto riguarda i piani di formazione finanziata e di avere comunque visione generale preventiva di quanto l’azienda realizzerà in materia. Considerando il protrarsi dei tempi di attesa del pagamento dell’integrazione salariale da parte di INPS – che fino ad oggi non aveva ancora ricevuto la richiesta poiché mancava una parte della documentazione da presentare al Ministero – le OO.SS. hanno chiesto all’azienda di trovare una formula per alleggerire il problema economico a quei lavoratori in CIGS che da mesi e, presumibilmente, ancora per mesi non riceveranno l’integrazione salariale. L’azienda ha dichiarato la sua non disponibilità ad intervenire in tal senso.
Allo stesso modo le OO.SS. hanno chiesto che vengano erogati i ticket restaurant ad oggi fermi a gennaio e le varie voci di salario accessorio eventualmente ancora ferme. Anche in questo caso l’azienda ha dichiarato la sua indisponibilità all’erogazione dei ticket restaurant per motivi di liquidità e di rapporti con i fornitori. L’azienda ha inoltre dichiarato che entro la fine dell’anno prevede di avere una importante mole di lavoro sui territori della Sardegna, di Milano e di Padova e che pertanto sta valutando di trasferire alcuni lavoratori dalle sedi in cui l’impatto della CIGS è più alta. A tal fine l’azienda si è riservata di dare alle OO.SS. tutte le informazioni necessarie in un apposito incontro, una volta definite con precisione le esigenze aziendali. Le Segreterie Nazionali hanno espresso sin da subito la loro preoccupazione sui trasferimenti: se in generale questo strumento può essere considerato l’anticamera di licenziamenti mascherati, a maggior ragione un’azienda che tiene in cassa integrazione a zero ore un bacino di lavoratori senza farli ruotare con i colleghi deve allertare su come verranno scelte le persone da trasferire. Le OO.SS. nazionali e territoriali hanno perciò espresso da subito la loro contrarietà verso questo strumento, invitando l’azienda a verificare tutte le possibili strade alternative. Inoltre da parte delle Segreterie Nazionali è stato richiesto all’azienda notizie, circa quanto già diffuso da responsabili aziendali, rispetto ad una cessione del ramo di attività dell’IT. Da parte aziendale è stato replicato che ogni informazione al riguardo potrà essere fornita nei modi e nei tempi previsti dalle procedure di legge. Infine, per quanto riguarda la situazione aziendale nel suo complesso, l’azienda ha dichiarato di muoversi nel solco del piano industriale presentato alle OO.SS. negli scorsi mesi e di essere in attesa dell’esito di alcune gare così come di stare contrattando l’aumento di alcune commesse già vinte. Le OO.SS. considerano l’incontro odierno come insufficiente per i dettagli forniti sull’impatto della CIGS e insoddisfacente per le risposte che l’azienda ha dato rispetto alle richieste che riguardano i sacrifici economici chiesti da ADS ai lavoratori. Chiediamo pertanto all’azienda di provvedere immediatamente al pagamento di tutti gli istituti accessori e di trovare strumenti idonei a garantire un minor sacrificio economico per i lavoratori, in attesa di integrazione salariale da parte dell’INPS, riservandoci di intraprendere le azioni più opportune a difesa dei diritti maturati.

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