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Il 10 luglio scorso a Roma presso la sede di Asstel si è tenuto il richiesto incontro, ai sensi di quanto previsto dall’art. 1 comma E del CCNL TLC, tra le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e l’azienda Huawei, presenti le RSU/RSA e le Segreterie Territoriali.
La Società in apertura ha presentato un quadro di riferimento piuttosto negativo del proprio mercato di riferimento denunciando un calo generalizzato degli investimenti tra il 10 ed il 20% da parte dei maggiori operatori italiani (TIM, Wind-Tre, Vodafone, Fastweb) ed un calo della propria marginalità cui ha fatto riscontro nel 2016 una sua rifocalizzazione su alcuni segmenti di mercato quali l’IT (Cloud, Big Data) e i Lavori Civili ritenuti promettenti anche se meno profittevoli rispetto a quelli sui quali è ad oggi impegnata.
Da parte aziendale è stato ricordato che i filoni principali di attività sono attualmente tre: Carrier Network (settore storico e sul quale si concentrano la parte più consistente dei ricavi) , Enterprise (che vale circa un 5% di fatturato) , Consumer (con l’Italia secondo mercato di riferimento a livello globale). Secondo l’azienda tali comparti sono destinati, in un prossimo futuro, ad avere un peso minore mentre, oltre al tema della marginalità e dei nuovi sbocchi sopra menzionati, la Società intende affrontare anche la sfida del miglioramento dell’efficienza senza che pero siano stati forniti, anche se richiesti, ulteriori dettagli in merito.
Per finire sono stati forniti i dati di riferimento del personale pari nel 2016 a 588 unità (di cui circa il 20% estero con permanenza in Italia di massimo 6 mesi) in aumento rispetto al 2015 (534 unità).
Alla fine di una presentazione scarna e priva di qualsiasi riferimento economico dimensionale di base (es. fatturato, costi, margini, investimenti previsti, ecc.), le Segreterie nazionali non hanno potuto che stigmatizzare lo scarso livello della qualità relazionale che l’azienda ancora una volta ha dimostrato di voler avere con il Sindacato, certamente non all’altezza delle pratiche di settore e della realtà che Huawei intende essere nel nostro Paese.
In ogni caso da parte sindacale è stato richiesto di poter avere i dati economici suddetti e spiegazioni circa la chiusura delle sedi ed i trasferimenti in atto e le uscite incentivate messe in campo sempre unilateralmente da Huawei.
A tale proposito la Società ha dichiarato che la sede di Catania è stata chiusa e che alle 2 persone ivi occupate è stato proposto il trasferimento (per una a Roma e per l’altra a Milano) ad oggi non accettato. Nei piani aziendali di richiesta di uscita incentivata sono coinvolti anche 3 Lavoratori di Padova, 2 di Torino 1 di Firenze anche questi appartenenti al ramo aziendale acquisito nel 2012 da Fastweb. L’azienda ha altresì dichiarato che non sono previste ulteriori chiusure di sedi e che il totale delle uscite incentivate già realizzate nel 2017 è pari a 10.
Al termine di questo deludente incontro, da parte Sindacale rimane un giudizio molto critico sul versante relazionale che , vista la sua pochezza, non permette di esprimere alcuna valutazione di merito nemmeno su aspetti più squisitamente economici, che pure ci risultano globalmente positivi per Huawei a partire dalla crescita del fatturato 2016, e legati alle politiche industriali, all’organizzazione del lavoro, allo sviluppo delle professionalità oltre che tornare a ribadire le arcinote nostre posizioni rispetto al rifiuto della società di sviluppare una qualsiasi contrattazione di secondo livello.
Huawei, anche dopo il cambio di vertice aziendale, sembra continui nella sua scelta sbagliata di non volere avere relazioni sindacali che tali possano definirsi, vanificando anche gli auspici per un cambio di rotta che pure sembravano aprirsi e che vedrebbero anche il nostro incoraggiamento.
Da parte nostra continuiamo a pensare che quella delle relazioni industriali sia invece l’unica strada percorribile per un’azienda importante che deve affrontare sfide importanti in un settore altamente competitivo e tecnologico quale quello delle TLC.
Questa è la sfida che ci attende, anche come Sindacato, in Huawei nei prossimi mesi da condividere e sostenere fortemente con l’appoggio e l’apporto di tutti i Lavoratori perché possa andare in porto.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM -UIL

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