Il 23 ottobre si è svolto a Roma un incontro tra le Segreterie Nazionali e territoriali, le RSU e l’azienda avente per oggetto la partenza sperimentale dello Smart Working.
Secondo quanto illustrato, è intenzione aziendale partire dal 5 novembre p.v. con una sperimentazione (pilot) della durata di circa 2 mesi fino alla fine del 2018 che riguarda 106 persone di TEI suddivise tra le sedi di Genova =36, Mestre = 2, Pagani= 18, Milano = 18, Roma = 31, Torino =1. L’adesione al pilot è volontaria, saranno fruibili fino ad un massimo di 5 gg. mese e 2 giorni a settimana da concordare preventivamente (la settimana antecedente l’usufruizione) e confermare entro le 48 precedenti; sono stati altresì indicati da parte aziendale alcuni dei settori coinvolti (es. BDGS OSS, Bnew, GSU, MSD)
Da parte sindacale, preso atto delle accennate intenzioni di Ericsson e constatata l’indisponibilità ad allargare numericamente per la sede di Genova , a causa delle arcinote condizioni di criticità in cui versa la città, il perimetro dei lavoratori oggetto della sperimentazione , si è richiesto all’azienda di poter confrontarsi da subito su tutta la materia Smart Working e relativa sperimentazione considerandola però parte integrante della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale (2° livello) di cui l’azienda ha dato il 22 ottobre u.s. unilaterale disdetta.
L’azienda ha dichiarato però di non voler seguire tale percorso, a suo dire troppo lungo, nonostante un incontro sulla materia “integrativo aziendale” sia già previsto per il 5 e 6 novembre prossimi e di voler procedere unilateralmente con il pilot senza ulteriori approfondimenti con il sindacato.
Le Segreterie nazionali esprimono un giudizio negativo rispetto alle modalità con cui si è impostata da parte aziendale il rinnovo della contrattazione aziendale (disdetta unilaterale degli accordi esistenti) e l’argomento pilot smart working che ha messo i lavoratori di fronte a fatti compiuti ed aprono di conseguenza in data odierna le procedure di raffreddamento di legge (ex l. 146/90) con l’obiettivo di addivenire quanto prima ad un nuovo integrativo aziendale che non comporti ulteriori sacrifici da parte dei lavoratori.
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