Il giorno 13 marzo 2019 le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC CGIL – FISTEL CISL - UILCOM UIL, insieme al Coordinamento delle RSU di WIND TRE, hanno incontrato i vertici dell’azienda per proseguire il confronto iniziato lo scorso 27 febbraio. L’azienda ha approfondito le informazioni che aveva iniziato a dare la volta precedente. In generale ha illustrato come abbia adottato “l’ottica del cliente” come punto di riferimento sul quale modellare le attività, nella ricerca di un costante miglioramento della qualità del servizio. Questo ha comportato anche l’adozione di processi automatizzati per attività a scarso valore aggiunto, determinando una importante riduzione dei tempi di lavoro e di costi. Come conseguenza di questi cambiamenti, l’azienda sta organizzando dei programmi di riqualificazione e di job rotation e ha iniziato, a suo dire, processi di internalizzazione di attività.
Per quanto riguarda la modernizzazione e il consolidamento della rete, l’azienda ha affermato di aver investito 1 miliardo di euro nel 2018 e di programmare un investimento di un altro miliardo per il 2019, con l’obiettivo di realizzare circa 1500 nuovi siti e consolidare gli esistenti per un numero di 19000, per un totale complessivo di 20500 a regime. Durante l’estate 2018 c’è stato un rallentamento in questo processo legato alle note vicende che hanno visto protagonista ZTE, vicende che hanno spinto WIND TRE a decidere di differenziare l’appalto di rete e affidarne una parte a Ericsson.
L’azienda ha inoltre spiegato come stia iniziando un ragionamento più complessivo sulle infrastrutture. Per quanto riguarda le torri, sta studiando un progetto finanziario (progetto PISA), la cui valutazione da parte degli azionisti non è ancora conclusa (fine marzo 2019), che potrebbe comportare la vendita del ramo o una societarizzazione mantenendone comunque la maggioranza e di conseguenza il controllo operativo e finanziario del ramo con lo scopo di diminuire il debito aziendale complessivo. Questo progetto impatta circa 100 lavoratori.
Riguardo l’IT, l’azienda sta valutando se è possibile valorizzare finanziariamente i Data center, sempre nell’ottica di ridurre il debito complessivo. In questo caso i lavoratori impegnati nel ramo seguirebbero l’esternalizzazione. Inoltre, l’azienda ha comunicato che sta facendo una mappatura dei processi integrati tra Wind e H3G, con gli obiettivi di ridurre la duplicazione delle figure di responsabilità, di dare una definizione chiara della catena delle responsabilità attribuendole ad un solo livello e avvicinando queste figure al vertice aziendale. Questo comporterà un accentramento delle funzioni tipiche del CFO a Milano, a partire dal controllo di gestione, proseguendo poi nel settore fiscale, amministrativo e, potenzialmente, nel settore acquisti.
Le Segreterie Nazionali hanno ribadito come questa presentazione non dia una visione chiara e di insieme tale da delineare il futuro dell’azienda. È chiaro che il processo di integrazione tra Wind e H3G non è ancora terminato, con colpevole ritardo da parte dei vertici aziendali, e che l’azienda non sarà pronta sul mercato del 5G prima di quattro anni. Purtroppo le rappresentazioni aziendali, soprattutto in ambito rete, non trovano riscontro nell’organizzazione quotidiana di un settore vitale per l’azienda. Organizzazione che ha fortemente risentito dei ripetuti esodi incentivati che si sono succeduti negli ultimi anni e che hanno notevolmente ridotto il numero degli addetti di Wind Tre dopo la fusione e di scelte aziendali non sempre lungimiranti. È altrettanto chiaro che questo processo comporterà importanti cambiamenti organizzativi, cambiamenti che il Sindacato si è detto pronto a raccogliere come sfida, già esplicitata nella riunione del 27 febbraio scorso dando la sua disponibilità a discuterne e a trovare soluzioni che non abbiano quindi elementi traumatici, ovvero nell’ottica della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le Segreterie Nazionali hanno però dovuto prendere atto con vivo disappunto dell’atteggiamento di WIND TRE, che evidentemente non ha nessuna intenzione di accettare le sfide poste dall’unificazione delle due aziende e dalla digitalizzazione, nel modo in cui le intende il Sindacato. L’azienda infatti ha dimostrato di voler procedere senza una visione d’insieme definita, senza un progetto complessivo e senza le necessarie garanzie di tutela del perimetro occupazionale. Sui trasferimenti coatti a Milano le OO.SS. hanno espresso il più totale dissenso. Così come eventuali processi di esternalizzazione.
Ci risulta che già in queste ore siano iniziate le pressioni dell’azienda nei confronti dei lavoratori impattati. Diffidiamo pertanto l’azienda da ogni atto unilaterale. Si tratta di una decisione sbagliata e antistorica. La storia delle aziende di Telecomunicazioni purtroppo abbonda di progetti simili che si sono tutti, regolarmente, conclusi con un fallimento complessivo e con inutili ed intollerabili sofferenze per le persone coinvolte. Ed anche con conseguenti riflessi negativi nei confronti delle stesse aziende attraverso contenziosi lunghi e che hanno riconosciuto molto spesso le ragioni degli stessi lavoratori. In un settore che si riempie la bocca di temi quali lo smartworking, la “dematerializzazione” dei luoghi di lavoro, modelli policentrici a rete, di utilizzo della più avanzata tecnologia, il management di WIND TRE vorrebbe far passare una mera manovra di compressione del perimetro occupazionale come un’operazione di costruzione di maggior spirito di appartenenza. Per tacere del fatto che, a quanto risulta, la sede milanese che dovrebbe accogliere queste persone ad oggi risulta non essere minimamente in grado di accoglierle logisticamente (verrebbe davvero da pensar male…). Anche sul possibile spin off dei data center ci sarebbe molto da dire.
Le grandi aziende di Telecomunicazioni abitualmente tendono a creare dei data center di proprietà e non a dismetterli e farne quindi un vero e proprio modello di business. È evidente come tutti i progetti esplicitati dall’azienda siano dei meri tentativi di raggranellare soldi senza la benché minima progettualità. Traspare inoltre in queste operazioni un evidente spirito di autoconservazione da parte del gruppo dirigente. La cosa che preoccupa maggiormente è la evidente volontà del managment di procedere in modo unilaterale, senza tenere conto di un necessario progetto industriale complessivo e realmente lungimirante, né delle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno permesso fino ad oggi con il loro impegno di far diventare quest’azienda un grande operatore di questo Paese.
L’offerta del sindacato a governare in maniera condivisa e non traumatica questi processi nasce dall’esigenza di garantire ad ogni lavoratore di non esser considerato un mero costo da gestire. Questo lo si può fare provando a tenere tutti quanti “a bordo” o tracciando delle linee nette con buona pace di chi ne rimane fuori. Purtroppo ad oggi WIND TRE pare aver scelto questa seconda strada. Questo modello è inaccettabile per il sindacato e dannoso per l’azienda stessa. In gioco ci sono i destini delle persone impattate oggi da questi provvedimenti sbagliati ma, più in generale, il destino di un’azienda che merita di più di quanto ascoltato in questi giorni. Per queste ragioni il Coordinamento Unitario delle RSU e le OO.SS. hanno deciso di indire la mobilitazione delle le lavoratrici e dei lavoratori di WIND TRE. Saranno indette le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori per dare conto in modo più esaustivo degli incontri avuti con l’azienda, sui suoi contenuti e delle valutazioni sindacali. Nelle prossime ore le Organizzazioni Sindacali apriranno le procedure di legge per arrivare a proclamare un pacchetto di iniziative di sciopero, a partire dalla sospensione totale di tutte le attività accessorie (straordinari, reperibilità, lavori programmati).
LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL