"Apprendiamo, con soddisfazione, che una sentenza del TAR del Lazio ha annullato il bando Rai per l’appalto delle troupes ENG (Electronic News Gathering, attività di troupe leggere per i telegiornali) nell’area di Roma in quanto, sostanzialmente, non garantisce il rispetto delle norme contrattuali e di legge a tutela del lavoro che regolano il settore." Lo annuncia una nota della segreteria nazionale Slc Cgil.
"Avrebbe fatto bene la Rai a dare riscontro alla nostra lettera del 7 aprile 2019 con la quale le avevamo chiesto di chiarire in modo “preventivo” ed “inequivocabile” che, ferme restando le esigenze di copertura del servizio, gli appaltatori avrebbero dovuto garantire in particolare l’orario di lavoro contrattuale, le maggiorazioni per lavoro straordinario, festivo e notturno, la copertura anche ai fini assicurativi delle operazioni accessorie, il necessario fabbisogno di personale anche in relazione alla tutela della salute e della sicurezza del lavoro (un operatore e uno specializzato per ogni troupe)."
"Questa sentenza - prosegue la nota - dovrà essere considerata un punto di riferimento per tutto il settore e una guida anche nei cambi e nei rinnovi di appalto in corso che rischiano di fatto di introdurre logiche di massimo ribasso, come nel caso di Sky Tg 24 dove sono in atto le procedure per licenziare 46 lavoratori di Videobank che parrebbero venir sostituiti da collaboratori con partita IVA senza regole e sottopagati da un altro service."
"Lo scorso 7 giugno insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di settore abbiamo chiesto alle emittenti nazionali in quanto committenti, a Confindustria Radio TV e alla Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai un incontro per monitorare gli appalti di riprese, produzione e post produzione dove ci vengono segnalati sempre più spesso comportamenti irregolari da parte di molti appaltatori. Stiamo ancora attendendo riscontro."
"E’ certo, tuttavia, che metteremo in atto tutte le iniziative di contrasto ai fenomeni di degrado cui stiamo assistendo a partire dal coinvolgimento degli organi ispettivi e non esclusa la mobilitazione del settore nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, ma anche delle imprese che rispettano maggiormente le regole e che subiscono la concorrenza sleale da parte di quelle che non le rispettano - conclude Slc Cgil Nazionale.