Dalle notizie in nostro possesso, confermate informalmente dall’Azienda, sembrerebbe che la funzione di Controllo Centrale di Rai, attualmente attestata presso la Direzione Produzione, potrebbe essere presto trasferita presso la Direzione Tecnologia. Questo eventuale spostamento potrebbe interessare circa 180 lavoratori, la gran parte su Roma e il resto divisi fra Milano, Torino e Napoli, che passerebbero quindi dalla Rsu di Produzione a quella Editoriale Staff. Uno spostamento che avrebbe anche ricadute di carattere sindacale, ma a cui non si è voluto dare il giusto peso, almeno a giudicare dal fatto che, l’Azienda, non ha inteso convocare nessuno dei livelli sindacali coinvolti, quantomeno per un passaggio preventivo sul tema.
Nello stigmatizzare questo ed altri comportamenti, che rimandano a un’idea di confronto sindacale vetusto e sorpassato, invitiamo Rai ad abbandonare ogni forma di applicazione disorganica e non concordata di parti del Piano Industriale. Questo non significa naturalmente un nostro giudizio critico e aprioristico su questo progetto, che conosciamo soltanto per sommi capi, ma è un fermo richiamo alle sane e corrette relazioni sindacali, che prevedono un coinvolgimento delle OO.SS. sulle materie di loro pertinenza.
Anche perché, nelle more delle difficoltà sinora riscontrate, non vorremmo che qualcuno pensasse di portarsi avanti il lavoro su alcuni pezzi e segmenti del Piano Industriale, senza un confronto preventivo col Sindacato. Sarebbe un errore gravissimo, visto che il Sindacato ha più volte ribadito di voler giocare un ruolo da protagonista in questo confronto.
È in quella sede, infatti, che si giocherà il futuro del Servizio Pubblico del nostro Paese, insieme a quello di qualche migliaio di posti di lavoro in Rai e nell’indotto: ne deriva quindi, che chi rappresenta i lavoratori, sia messo nelle condizioni di poter svolgere appieno la propria funzione. Per queste ragioni, nell’invitare l’Azienda ad interrompere ogni fuga in avanti, reiteriamo nuovamente la richiesta di aprire subito un confronto serio con le OO.SS. sul Piano Industriale.
Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL