La situazione precipita il Governo convochi con urgenza.
La vertenza Olisistem Start si complica giorno dopo giorno, nel silenzio delle Istituzioni e con la complicità delle committenze sta per consumarsi un dramma sociale di ingenti proporzioni.
Quanto già accaduto nei giorni scorsi a Settimo Torinese ci indigna tuttora. Invece di avviare le pro-cedure di clausola sociale a seguito del cambio di appalto, così come previsto dalla legge, Olisistem Start in relazione alla commessa Intesa San Paolo ha proceduto, con la complicità ed il benestare dello stesso istituto bancario, al fitto di ramo d’azienda con Innovaway e ad invitare i lavoratori a dimettersi per transitare in Numero Blu.
Ora si annuncia un ulteriore spacchettamento societario, una ulteriore procedura di cessione di ramo, verso un consorzio di società non definito, di cui Olisistem avrebbe una piccola quota. Questa operazione comporterebbe un esubero di 250 dipendenti suddivisi tra Torino, Milano e Roma.
Operazioni fumose, poco chiare e che sembrano muoversi in una zona grigia sulle quali aleggia il contenzioso legale in corso tra Olisistem Itq Spa ed Olisistem Start sulla titolarità delle attività e della società stessa.
Chiediamo ai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, già più volte interessati sulla vertenza, di convocare urgentemente al tavolo tutte le parti in causa, auspicando nel frattempo che le procure della Repubblica interessate facciano chiarezza su quanto sta accadendo, poiché ne va del futuro non solo dei 250 esuberi dichiarati da Olisistem Start, ma di tutto il perimetro sociale interessato da pre-cedenti e future operazioni societarie.
I circa duemila lavoratori che già hanno già pagato sulla loro pelle le vicende giudiziarie del Gruppo Alma (di cui Olisistem fa parte), vanno tutelati e messi in sicurezza, con l’ausilio delle Istituzioni e la fattiva collaborazione delle committenti.
Nel corso del 2019 le Organizzazioni Sindacali hanno salvaguardato oltre 1000 dipendenti, attraverso la clausola sociale, garantendo continuità occupazionale, con il mantenimento pieno di diritti e salari. E questo è stato possibile grazie al semplice fatto che aziende pubbliche e private quali Sorgenia, DHL, Illumia, Acea, Iren, hanno avviato le procedure per il cambio di appalto in trasparenza, facendosi garanti della continuità occupazionali dei lavoratori Olisistem operanti su quelle attività. Lo stesso percorso virtuoso è stato avviato con Poste Italiane a partire dal 2020. Intesa San Paolo ha preferito strade più tortuose e meno trasparenti, ma in un modo o nell’altro la continuità occupazionale è stata garantita.
Perché non fare altrettanto con le attività ad oggi lavorate da Olisistem Start?
Sono a rischio stipendi e posti di lavoro, e l’azienda rischia di implodere su se stessa, portando a fondo migliaia di lavoratori. Non possiamo permettermelo! noi non lo permetteremo!
Roma, 28 gennaio 2020
Le segreterie nazionali
SLC-CGIL FISTEL CISL UILCOM-UIL UGL Telecomunicazioni