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La situazione causata dal Covid-­‐19 sta determinando purtroppo un aumento delle persone contagiate su tutto il territorio nazionale, il mondo del
lavoro cerca di mantenere in piedi le attività produttive, del Paese, condividendo un accordo tra le parti sociali, i datori di lavoro ed il Governo che
fa della salute delle lavoratricie lavoratori il proprio caposaldo. Ed è proprio in quest’ottica che il *regolamento* emanato da Tim il 10 marzo 2020
relativo agli interventi dei TOF NON FUNZIONA.

Gran parte delle linee stanno  affibbiando ai tecnici on-­field attività “qualsiasi” senza dare le necessarie priorità, fino a 5 delivery dal cliente in
un giorno, assurance, assistance@home a pagamento per resettare gli iPAD, interventi su TIM Vision, ecc., ci sono poi i DPI che continuano  ad essere un serio PROBLEMA!

Dalle puntuali verifiche fatte con i territori riteniamo che questo stato di cose possa essere un fenomeno non globale ma a macchia di leopardo
che però tende ad allargarsi sempre di più.

Come OO.SS. a fronte di questa situazione e dello stato generale del Paese di piena emergenza, non abbiamo alcuna intenzione di lasciare al “CAPO” di turno di scaricare questo tipo di gestione e le relative pressioni quotidiane sui TOF, siamo in presenza di alcuni responsabili chesembrano vivere una realtà fuori dal contesto emergenziale che ci circonda.

Tim è l’azienda che nel Paese, seppur nelle attuali difficoltà, oggi è chiamata a dare il suo contributo nel garantire un servizio di Tlc, di pubblica
utilità, che sia all’altezza delle aspettative che l’urgenza attuale sta determinando, per cui siamo consapevoli del ruolo dell’azienda e quindi dei suoi  lavoratori.

Allo stesso tempo però, nel garantire questo, Tim deve avere una gestione la più possibile afferente a quanto sta accadendo nel Paese, dove il   monito principale del Governo è stare a casa, evitare i contatti e proteggersi.

Quindi pur mantenendo i livelli di servizio “dettati dalla emergenza” si chiede a TIM di privilegiare gli interventi presso i presidi sanitari, le forze
dell’ordine e le istituzioni.

Oltre a questo fondamentale aspetto  esterno denunciamo lo stato di degrado nel quale si trovano diversi ambienti tecnici come i permutatori
e le centrali, a partire dai servizi igienici che abbiamo già ampiamente documentato in passato e che ad oggi non trovano  ancora una radicale
soluzione, oltre ad occuparsi delle applicazioni software ci si concentri anche su pratiche molto più elementari ma necessarie sempre ed oggi
ancor di più.

Per intervenire dai clienti,  ribadiamo che le lavoratrici e i lavoratori devono essere dotati di tutti i Dpi  previsti dal Ministero della Sanità
(sappiamo che  ci sono grosse difficoltà a reperirli), quindi sarà il lavoratore che caso  per caso deciderà in base alla sua insindacabile valutazione
(e non a quella di modelli preordinati) quale è la condizione nella quale si trova e contestualmente decidere il da farsi.

Nel frattempo se non vi sono tutte le condizioni necessarie e ribadite nel nostro comunicato riteniamo che le attività da effettuare dal cliente, in
assenza dei presupposti necessari, vadano sospese!

In merito all’incontro che i CPAN – comitato Salute e sicurezza -­ avranno nel pomeriggio con il RSSP nazionale aziendale, invitiamo i nostri
componenti ad attenersi alle valutazioni tecniche sull’idoneità dei DPI previste dai DPCM che l’azienda darà in dotazione alle lavoratrici ed ai
lavoratori.

Roma, 16 marzo 2020

                                                                                                  Le Segreterie Nazionali
                                                                               SLC-CGIL           FISTel-CISL           UILCOM-UIL

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