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In data 19 Maggio 2020, le Segreterie Nazionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL congiuntamente al coordinamento delle RSU, si sono incontrate con la direzione aziendale di TIM SPA.

L’argomento della riunione, sollecitato da molto tempo dalla parte sindacale, riguardava il ricevere una informativa di maggior dettaglio sull’iniziativa denominata “PROGETTO GREEN” e, altro argomento per il sindacato confederale molto importante e delicato, una ricognizione, la più precisa possibile, sull’attuale mondo dell’INFORMATICA di TIM.

Il dott. Carlo D’Asaro Biondo, responsabile del progetto Green, che alle dirette dipendenze dell’AD Gubitosi gestirà l’accordo di partnership tra TIM e Google, siglato nel febbraio 2019, ha illustrato alla delegazione il progetto che darà origine, probabilmente, ad una newco entro l’anno.

Il progetto si basa sulla realizzazione di una nuova infrastruttura tecnologica informatica di livello avanzato online ovvero “CLOUD”, l’alleanza con Google permetterà di avere la tecnologia usata per i loro data center in esclusiva (TIM non avrà invece in esclusiva i servizi di Google ma avrà il diritto di rivenderli) e sfruttando la loro grande “expertise”, realizzare data-center di nuova generazione che abiliteranno la realizzazione della
trasformazione dell’informatica che prima era un costo sostanzialmente fisso in uno variabile dove si potrà avere, in forma modulare, porzioni di acceso e servizi a valore aggiunto.

Una importante svolta che determina la creazione di valore, perché il cliente pagherà per quello che gli serve, insomma, un utilizzo a consumo per una tecnologia di avanguardia e servizi altamente professionali per i quali in precedenza era necessario, nella stragrande maggioranza dei casi, realizzare/avere una infrastruttura completamente dedicata per i clienti sia essa in housing o in hosting, tradotto pesanti costi di esercizio.

IL cloud - “nuvola” - si presta anche ad essere un ambiente nel quale, per alcune parti si possono coinvolgere fornitori che oggi potrebbero apparire estranei ad un operatore telco, system integrator.

Da qui si può “incidere” su vari segmenti di business, uno dei quali l’e-commerce, si possono sviluppare ricavi con un sistema di economia di scala ovvero investimenti “centralizzati” che possano dare una importante redditività, a partire, ad esempio, dall’affitto degli spazi ad altri operatori di mercato fino ad arrivare ai VAS - servizi a valore aggiunto-, azioni che liberano il cliente dalle pesanti spese della tecnologia e rendono più facile
ad imprese medie e piccole di poter competere con altre di maggiore grandezza e potenza.

Cambiare il paradigma è quindi la mission di questo progetto. In passato, si ribadisce, le infrastrutture tecnologiche sono sempre state viste come un importante e pesante centro di costo, oggi con questa azione innovativa si possono tramutare in un centro di ricavo combinando competenze diverse tra di loro, utilizzando quelle esistente ampliandole ed assumendone di nuove ove necessario per poter rapidamente convergere verso
una newco fatta di infrastrutture digitali on-line modernissime, questo nell’ottica di una società che crei margini nel tempo più breve possibile.

Per realizzare il progetto il Gruppo TIM si stava muovendo sul mercato alla ricerca di un società di consulenza informatica che la supportasse nel definire il modello, ed è di questi giorni l’acquisizione della società Noovle (circa 100 occupati); ora si tratta di completare il progetto per realizzare gli obbiettivi dichiarati.

La componente sindacale, dopo questa illustrazione, ha immediatamente replicato, ricordando come l’informatica (che è composta da lavoratrici/lavoratori e non solo da data center) ha una sua storia importante all’interno del gruppo TIM, una storia fatta anche di rapporti difficili perché questa rilevante e strategica funzione, composta anni fa da circa 6.000 lavoratrici/lavoratori, ha vissuto momenti di esternalizzazioni e poi di rientro nel gruppo. Ora i lavoratori dell’informatica, col il passare degli anni, sono arrivati a maturare una consapevolezza, quella di non sentirsi mai completamente parte di un progetto che li coinvolgesse direttamente nei molteplici piani industriali del gruppo che si sono succeduti negli anni.

Il nuovo modello che è stato illustrato dall’azienda, dovrà da parte sindacale essere ben compreso ed attentamente analizzato per come verrà concepito, quindi se sarà un società, piuttosto che una divisione o altro ancora, sullo stile della recente operazione su Inwit, non sarà per noi ininfluente.

La scelta che verrà effettuata da TIM per il sindacato confederale sarà estremamente importante, pur riconoscendo la bontà di un progetto attraverso il consolidamento con un competitor internazionale, sarà urgente capire che tipo di ricadute i lavoratori dell’informatica avranno, non sottovalutando che in questa manovra si potrebbero avere raggruppamenti di data center.

Gli attuali data center coinvolti in prima battuta nel progetto saranno quelli di Torino, Milano ed Acilia, quest’ultimo dovrebbe essere dedicato alla “pubblica amministrazione”, non ci è chiara la gestione delle attività sui data center di Napoli e Palermo che vedranno meno attività di altre sedi come Bari e Pomezia (RM), a detta dell’azienda i lavoratori di queste sedi saranno comunque fondamentali ai fini della realizzazione complessiva
del progetto che parla di una probabile newco con circa 600 lavoratori.

Ovviamente SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL si riservano di entrare maggiormente nel merito quando verrà presa da TIM una decisione definitiva su come realizzare organicamente quanto esposto dal responsabile, ovvero la costituzione di una divisione o una apposita azienda “NEWCO”, tutto sembrerebbe propendere verso la seconda opzione.

In conclusione il progetto, che vuol realizzare un modello misto tra competenze interne ed esterne, perché il gruppo TIM oggi non ha sufficiente massa critica per andare sul mercato e per rendersi indipendente il più possibile dall’esterno, dovrà per passare nel coinvolgere TUTTE le risorse impiegate nei “DATA CENTER” siano essi centrali o di supporto con una modalità chiara: restare nel perimetro del gruppo TIM.

La giornata è proseguita incontrando il nuovo responsabile della struttura Informatica Dott. Gamberini, il quale ha esordito dicendo come oggi si stia cercando di accelerare verso la digitalizzazione ed una integrazione progressiva tra la rete e l’informatica, superando la filosofia dei silos che aveva contraddistinto il gruppo TIM sino ad un recente passato, ribadendo la necessità di un approccio orizzontale per massimizzare quello che si deve fare in una ottica di cogliere appieno le tempistiche dettate dal mercato (time to market).

Nel Ct-Io sono state messe insieme le funzioni di test ed ingegneria, si è inglobata la gestione della qualità e dei nuovi servizi lavorando su 4 direzioni che sono: CRM Retail, Wholesale, Erp, Digital Solutions.

A seguire questo nuovo indirizzo del mondo informatico è stato chiamato il Dott. Chiesa che ha gestito tra le tante sue precedenti esperienze il supporto ai sistemi informatici presso Eni ed ha seguito la digital transformation di Vodafone.

Per quanto riguarda le persone dell’informatica, le intenzioni dichiarate riguardano: investire sul capitale umano, valorizzare le competenze, rinnovarle.

Il tutto all’interno di un contesto nel quale è presente una alta frammentazione per la presenza di sistemi vecchi, superati e diseconomici che danno origine a budget dispersivi, capacità di testing ridotta negli anni che va recuperata immediatamente per essere competitivi.

All’interno del gruppo esistono 750 applicazioni/sistemi che esprimono la necessità oramai non più rinviabile di una semplificazione complessiva.
Va superata, una volta per tutte, la divisione voce-dati e, tornando sulle persone, la necessità di trasferire ove possibile le conoscenze attraverso un piano di “FORMAZIONE Strutturata” e contestualmente attivato un piano assunzionale importante che immetta “GIOVANI DIGITAL”.

Il tutto passa da un progetto che in circa 18 mesi dovrà internalizzare l’intero testing, sistemare il CRM per arrivare ad avere sistemi efficaci, fruibili e quindi facilmente utilizzabili nell’ottica del front-end unico.

SLC CGIL - FISTEL CISL-UILCOM UIL- a fronte di questa ennesima esposizione che hanno trovato molto interessante e per alcuni versi anche troppo ottimistica evidenziano che: nel 2018 si era lontani da Google anni luce, oggi per effetto di scelte industriali diverse che condividono come strategia di fondo, il Gruppo sembra voler percorrere un'altra strada di maggior prospettiva industriale nel medio periodo, però lo scenario interno
attuale sta restituendo una fotografia che lascia trasparire molte ombre in questo percorso. L’organizzazione del lavoro, dell’informatica attuale, necessita di una forte valorizzazione delle persone che tarda a venire, e non avendo tempo a disposizione infinito si chiede quando ci sarà la volontà di trasformare ed aggiornare l’esistente prima di doverlo andare a cercare all’esterno, cosa che si teme e rigetta, insieme al nuovo che riguarda i canali digitali.

L’attuale responsabile che, purtroppo ultimo dei tanti che si sono succeduti, ha parlato d’inefficienze dovute a sistemi non funzionanti che bloccano, a vari livelli, il funzionamento interno ed esterno dell’azienda, ha evidenziato tante situazioni e motivi che il sindacato confederale aveva già denunciato e che arrivano stratificati da un passato nel quale l’azienda, pur avendo fatto anche degli investimenti, non è mai riuscita a gestire
positivamente questo importante e strategico settore.

Una situazione causata da una conduzione farraginosa e a dir poco deludente di TIM, fatta di abbandono delle attività attraverso la cessione ad aziende di consulenza esterna sino a generare un effetto di perdita totale delle gestioni principali della attività che crea una forte dipendenza di TIM verso Società esterne per alcune strutture e servizi informatici che però sono CORE!

Questa realtà consegna una condizione che non lascia molto spazio all’indecisione, e la speranza di non ritrovarsi davanti all’ennesimo giro di giostra che non porterebbe nulla alle lavoratrici e lavoratori dell’INFORMATICA, se non la continua e lenta perdita delle professionalità rimaste ancora in loro possesso a discapito di consulenti esterni!

Si attende quindi di vedere l’operato di questo nuovo corso sul quale il Sindacato sarà attento osservatore e per il quale entro fine anno si chiederà un incontro di verifica, nel frattempo si è fortemente richiesto ed ottenuto che venga da subito istituita una commissione permanente sul mondo dell’informatica, mentre per quanto riguarda l’esigibilità dei piani formativi, si attende l’attivazione in tempi stretti dell’osservatorio sulla formazione come previsto dall’accordo di luglio.

Roma, 1° giugno 2020

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL

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