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Il 12 Ottobre 2021 si è riunito il Comitato Nazionale per l’emergenza sanitaria da Covid-19, istituito con il Protocollo Nazionale siglato fra le Organizzazioni Sindacali e la RAI in data 17 giugno 2020.

In apertura di discussione, l’Azienda, in considerazione delle modifiche normative introdotte con il dlgs 127/2021, e in ottemperanza alle disposizioni di Legge, ha inteso comunicare le seguenti disposizioni organizzative, in vigore dal prossimo 15 ottobre 2021.

1. In primo luogo, sempre a far data dal 15 di ottobre potranno accedere nei cespiti e nelle sedi aziendali (i set esterni vengono equiparati in tal senso) soltanto i possessori di Green Pass. Come previsto dalla normativa il Green Pass si può ottenere nei seguenti casi: a seguito della prima dose di vaccino (in questo caso avrà validità fino alla seconda dose), oppure alla fine dell'intero ciclo vaccinale; a seguito di guarigione da Covid confermata da tampone molecolare negativo; a seguito di tampone molecolare negativo e/o veloce che avrà una validità massima di 48 ore. Sono esclusi dal possesso del Green Pass coloro che, in possesso di debita certificazione medica, sono impossibilitati a vaccinarsi in ragione del loro stato di salute. Compito di Rai, sarà quello di controllare il possesso del Green Pass per tutto il personale dipendente, per i collaboratori esterni, per il personale degli appalti e per tutti coloro i quali, a vario titolo, entreranno nei siti Rai (ospiti, spettatori, ecc.). L'Azienda, al fine di accertare il possesso del Green Pass, intende avvalersi per le Sedi più grandi di un sistema di controlli a campione all'entrata, per un numero di accessi non inferiore al 25% del totale, a cui affiancherà dei controlli a posteriori all'interno delle sedi, sempre a campione, che verranno effettuati successivamente all'entrata dei lavoratori in sede. Per ciò che riguarda i controlli all'entrata saranno svolti da personale della vigilanza, debitamente munito di telefono con app per la lettura del GP, eventualmente affiancato da personale interno. Mentre i controlli randomizzati all'interno saranno svolti prevalentemente da personale RAI. Allo stesso modo, e sempre a campione, i lavoratori fragili dovranno esibire la certificazione che li esonera dal lasciapassare all'entrata. Il personale delle sedi non presidiate dalla vigilanza sarà chiamato ad esibire il Green Pass durante il primo accesso presso le sedi più vicine dove esiste presidio, le stesse in cui si approvvigiona di mascherine e di dpi. Resta inteso che nelle Sedi più piccole, i controlli andranno ben oltre la percentuale del 25%, e si tenderà a controllare l'intera popolazione che entra all'interno.

2. Per il personale a turni e per alcuni settori specifici ritenuti indispensabili e che saranno successivamente comunicati, Rai chiederà il possesso anticipato del GP, mediante richiesta preventiva ai lavoratori coinvolti. Lo scopo è quello di assicurare una pianificazione dei turni il più possibile certa, in grado di scongiurare assenze improvvise.

3. Per ciò che riguarda i lavoratori in smartworking, a questi non verrà richiesto il GP nel momento in cui esercitano l’attività in casa, ma saranno sottoposti alla disciplina di tutti gli altri qualora dovessero essere chiamati al lavoro in sede.

4. Come previsto dalla normativa di legge, il lavoratore non in possesso di GP o non in grado di esibirlo all'entrata, non potrà accedere all'interno e sarà considerato assente ingiustificato. In questo caso, perderà la retribuzione e i contributi, ma non potrà essere oggetto di provvedimento disciplinare e/o sanzioni aggiuntive. Se invece, il lavoratore dovesse essere trovato all’interno delle sedi senza green pass o con GP falso, oltre ad essere allontanato e a perdere la retribuzione, incapperà, attraverso una segnalazione al Prefetto, in una sanzione pecuniaria da 600 fino a 1500 euro, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori sanzioni disciplinari per aver violato una norma di Legge.

5. Al fine di rendere edotti tutti i lavoratori RAI di queste disposizioni, verrà inviata una circolare esplicativa entro la giornata di giovedì 14 ottobre p.v .

A questa esposizione aziendale, le OO.SS. hanno risposto con una serie di obiezioni di merito e di metodo.

• Per ciò che riguarda il Green Pass, pur comprendendo la necessità dei controlli a campione, le OO.SS. hanno fortemente criticato la scelta di Rai di avvalersi dei controlli a posteriori. Questi non solo creerebbero il rischio di forti discriminazioni, perché il lavoratore respinto all'entrata sarebbe solo assente ingiustificato, e quello sorpreso all'interno prenderebbe la sanzione, ma si potrebbero attivare comportamenti rischiosi per la salute di tutti. Infatti, in forza dell'art. 2087 del c.c., il datore di lavoro ha l'obbligo di assicurare la salute dei lavoratori in forza, a vario titolo, nella sua azienda. Se qualcuno dovesse stazionare in azienda senza Green Pass, per omesso controllo all'entrata, e se si dovessero creare dei focolai, sarebbe difficile non incolpare l’azienda per questa negligenza. Senza contare che, se i controlli all'interno dovessero indirizzarsi, senza rotazione, sempre verso gli stessi lavoratori in possesso di GP, verrebbero meno gli stessi presupposti di salute e sicurezza alla base della norma. Onde evitare comportamenti scriteriati, rischi di ronde e situazioni discriminatorie, le OO.SS. hanno chiesto all’Azienda di soprassedere da questa modalità specifica di controllo randomizzato a posteriori e hanno chiesto che venga utilizzata, magari potenziata, solo la modalità in entrata, come indicato dalle norme che eleggono il controllo all’ingresso come prevalente. Per le OO.SS., questa è la via per avere il giusto equilibrio fra il rispetto delle norme di legge, la garanzia di sicurezza sanitaria per tutti e la riduzione al minimo dei rischi di comportamenti discriminatori.

• Per ciò che riguarda i tamponi, in considerazione del fatto che è la legge ad aver equiparato il vaccino al tampone negativo e che questo rappresenta un esborso economico per i lavoratori, le OO.SS. hanno chiesto che sia RAI a farsi carico dei costi. Questo in forza di accordi in tal senso che si sono fatti e si stanno facendo in molte aziende pubbliche e private, e preso atto che le normative vigenti ad oggi non tengono in considerazione casistiche particolari, come quella di chi guarito dalla malattia presenta un alto dato anticorpale. Tale posizione non deve considerarsi un cedimento verso i non vaccinati, visto che molte delle OO.SS. firmatarie si sono espresse per l'obbligo vaccinale per legge, ma come una semplice presa d’atto che non è pensabile che si debba pagare per lavorare. In subordine, le OO.SS. hanno invitato RAI ad attivare convenzioni finalizzate e corsie preferenziali, non solo tese a ridurre il costo, ma anche a favorire la possibilità di poter fare effettivamente il tampone, in considerazione dell’alto numero di prenotazioni che, presumibilmente, lieviterà a partire da venerdì prossimo, col rischio concreto per molti di non poter accedere al servizio. Un'altra possibilità potrebbe essere quella, per il lavoratore, di poter utilizzare la sua quota parte di pdr in welfare per pagare i tamponi, fino a capienza dei 250 euro. Una misura senza aggravio per le casse aziendali, che, comunque, alleggerirebbe il carico economico per i lavoratori senza Green Pass.

• Per ciò che riguarda la richiesta preventiva del Green Pass per il personale cosiddetto indispensabile, ovvero quello disciplinato dai casi di speciale pianificazione del DL 139/2021, le OO.SS. hanno ricordato che, per coloro che vi accedono mediante tampone negativo, non potendo l’Azienda conoscere le motivazioni trattandosi di un dato sensibile, la richiesta di presenza non potrà che essere veicolata di 48 ore in 48 ore. Per questa tipologia di casi, diffidano perciò l’Azienda dal fare pianificazioni che vadano oltre le 48 ore di durata del tampone e, soprattutto, diffidano l’Azienda dall'attribuire alcuna responsabilità al lavoratore che non dovesse coprire un turno pianificato oltre le 48 ore di vigenza del suo Gp da tampone negativo.

Le OO.SS. hanno anche chiesto spiegazioni e avanzato proposte relativamente alle seguenti tipologie di casi:
• situazioni di scadenza del GP durante il turno di lavoro, o nel caso di trasferimento da un sito all'altro;
• possibilità per i lavoratori non in possesso di GP di poter utilizzare tutte i permessi e le ferie (in particolare quelle arretrate), che permetterebbero di non risultare assenti ingiustificati;
• agevolare in maniera rapida la richiesta di aspettativa (non retribuita);
• disciplina dei controlli Green Pass per i lavoratori di RAIWAY e in RAI per chi lavora in esterna, in particolare per quelli chiamati a missioni esterne, in centrali e postazioni periferiche;
• Per i fragili non rientranti tra i casi previsti dalla legge, ma che hanno un ragionevole timore di avere gravi conseguenze di salute in caso di vaccino, il pagamento a carico dell’azienda e consentire di lavorare in SW.

A queste richieste sindacali, l’Azienda ha risposto nel seguente modo.

• Per ciò che riguarda il costo dei tamponi, RAI ha escluso categoricamente che possa essere a carico aziendale. La normativa pone a carico del lavoratore non fragile questo costo e Rai non intende derogare a questo principio. Per ciò che riguarda eventuali convenzioni e simili, RAI valuterà eventuali possibilità in tal senso.

• Per ciò che riguarda i controlli a posteriori, pur considerando fondate molte delle obiezioni sindacali, RAI non intende rinunciare a questa possibilità assicurata dalla normativa, proprio per non incappare nel rischio di accuse di negligenza da omesso controllo. Resta inteso che questa modalità risulterà residuale e tenderà a essere definitivamente abbandonata non appena saranno disponibili strumenti tecnologici in grado di assicurare controlli a tappeto del GP in entrata.

• Per ciò che riguarda i casi di lavoratori, il cui GP da tampone negativo andrà in scadenza durante un turno di lavoro, RAI li inviterà ad uscire alla scadenza di efficacia del loro GP, pena il rischio di incorrere nelle sanzioni previste per quelli entrati senza GP.

Le OO.SS. hanno fortemente criticato questa decisione aziendale, ravvisandovi, oltre a una scarsa aderenza con le dinamiche di lavoro, anche il rischio di improvvisi buchi d'organico durante le trasmissioni, con tutti i rischi che ne deriverebbero. A tal scopo, hanno invitato RAI a riflettere su questa sua decisone.

• Per ciò che riguarda RAIWAY, l’Azienda affiderà ai responsabili il compito di controllare il GP dei lavoratori che andranno in esterna, nel caso si tratti di una squadra di almeno due componenti. Per quelli che invece dovessero lavorare da soli, partendo dal proprio domicilio, non ci sarà alcun controllo, a meno che questo non sia previsto nel luogo di destinazione (es. altra sede RAI, centrale dove è previsto controllo del GP, ecc). In quel caso si applicheranno le modalità di controllo suddette.

• Per ciò che riguarda la possibilità di utilizzo di ferie e permessi, l’Azienda valuterà tale possibilità, soppesandola però col rischio che non si ravveda in questo utilizzo delle ferie e della permessistica, un tentativo di aggiramento dell'obbligo di legge.

Le OO.SS. vista la delicatezza dei temi toccati, e in considerazione dell'approssimarsi della scadenza del 15 ottobre, hanno invitato l’Azienda a rivedere le sue posizioni più intransigenti, in particolare sui controlli a posteriori e sul costo dei tamponi. Valuteranno comunque i contenuti della circolare, al fine di produrre un giudizio più articolato e complessivo sulle posizioni aziendali.

 Roma, 12 ottobre 2021

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL, USIGRAI

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