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Il 5 gennaio 2022, la Direzione del Personale RAI con la Direzione CSRE, e le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, affiancate da due RSU per sigla delle Sedi Regionali, si sono incontrate per discutere le ricadute sugli organici e l’organizzazione del lavoro a seguito della decisione del CDA di tagliare la terza edizione dei TG regionali. L’incontro, che è stato convocato dopo il duro comunicato delle OO.SS. del 2 gennaio u.s., ha visto una discussione articolata, ma la sostanziale indisponibilità dell’Azienda a tornare indietro nelle decisioni prese dai vertici aziendali.

In particolare, a fronte del taglio della terza edizione, e della richiesta della TGR di affiancare un presidio tecnico ai due giornalisti che, in ogni sede regionale, assicureranno il presidio (uno fino alle ore 22.50, l’altro fino alle 23.50), la CSRE comunicava le seguenti disposizioni organizzative. Da un lato i due giornalisti saranno affiancati da due tecnici che, a loro dire, dovrebbero assicurare il supporto necessario in caso di collegamenti di emergenza, ma fino alle 23.00: a questo si affiancherà un sistema di reperibilità che si attiverà in caso di esigenze organizzative. Dall’altro, non essendovi più la necessità di assicurare il presidio tecnico fino alle 24.30, rimarranno due turni, con la conseguente liberazione di risorse.

Tale scelta è stata ritenuta dal sindacato insufficiente a garantire efficienza nella sede, in quanto non prevede la presenza del coordinatore, per le OO.SS., figura imprescindibile per far fronte all’organizzazione e realizzazione delle attività.

Trattandosi di una modifica organizzativa derivante da una decisione recente del CDA, CSRE non escludeva comunque di monitorarne l’efficacia e dava la sua disponibilità ad aumentare eventualmente e in un prossimo futuro il presidio tecnico.

A queste proposte aziendali, le OO.SS. hanno ribattuto sottolineando tutta la loro contrarietà verso questa decisione aziendale, stigmatizzandone, nel merito e nel metodo, sia i contenuti che il modo in cui si è arrivati a questa determinazione aziendale.

Nel metodo, oltre a denunciare il fatto che l’incontro non era frutto di un confronto preventivo ma di un atto dovuto a seguito di un comunicato sindacale, le OO.SS. hanno per l’ennesima volta stigmatizzato l’assenza di una strategia organica da parte degli attuali vertici aziendali.

Nonostante le ripetute sollecitazioni, l’attuale vertice si dimostra incapace di produrre un Piano Industriale ed Editoriale, o peggio, finge di attardarsi nel progettarlo, per poi fare delle fughe in avanti unilaterali che tradiscono un disprezzo delle sane e corrette relazioni sindacali.

Così come per i 25 milioni gettati dalla finestra per gli incentivi all’esodo, l’attuale vertice si lancia in operazioni unilaterali avulse da ogni collocazione organica, più tese ad avere una certa visibilità mediatica (il taglio della terza edizione del TGR), che non a dare un serio respiro ai conti dell’Azienda.

Una sorta di lasciapassare per permettere a qualcuno di rinverdire la propria immagine di duro negoziatore col Sindacato, ma che, temiamo, poco c’entra con un sano e intelligente governo di un’Azienda che deve fare Servizio Pubblico, soprattutto per e nel Territorio.

Tagliare l’informazione regionale non dà un senso compiuto agli slogan di centralità del Territorio e delle Sedi, ma anzi le mortifica, con scarsi investimenti tecnologici, appalti costosissimi e spesso privi di logica industriale, assenza di una strategia complessiva sul loro futuro. Questo non è un modo per dare senso compiuto al proprio essere Servizio Pubblico.

Le OO.SS. temono che sia, invece, un modo, forse il peggiore, di rimanere in sella per la durata di un mandato, ben sapendo che i problemi saranno fardello di qualcun altro che verrà, e, soprattutto, delle lavoratrici e dei lavoratori RAI che hanno orizzonti lavorativi ben più lunghi del triennio di un Amministratore Delegato.

Per questo le OO.SS. hanno ribadito la necessità che il vertice aziendale abbandoni i tatticismi e dica dove ha intenzione di traghettare l’Azienda da qui ai prossimi anni: rimandare ulteriormente la presentazione di un Piano Industriale complessivo, in cui si parli anche del futuro delle Sedi Regionali, non è più tollerabile.

Al pari del metodo utilizzato, le OO.SS. hanno aspramente criticato il merito di questa decisione aziendale.

Prevedere un presidio di affiancamento ai due giornalisti di due soli tecnici e senza coordinamento, non permetterebbe infatti la possibilità di assicurare il rispetto di standard qualitativi accettabili, e, soprattutto, lascerebbe più di un dubbio in termini di rispetto di quelli minimi di sicurezza.

Oltretutto, vista l’impossibilità per un solo tecnico di governare lo studio, si affaccerebbe la possibilità di poter assicurare solo collegamenti via skype (al momento smentiti dalla Delegazione RAI) che, oltre agli evidenti limiti qualitativi, sarebbero un superamento degli attuali accordi sull’organizzazione produttiva, che le OO.SS. non possono e non vogliono accettare.

Le OO.SS. hanno anche criticato il fatto che l’Azienda non sia stata in grado di presentare un piano per abbattere gli appalti nelle Sedi, un obiettivo ora reso più possibile dal fatto che, senza la terza edizione e con la conseguente riduzione dei turni, numerose risorse si liberavano per l’attività sul campo.

Dato che gli appalti per le Troupe ENG cubano nove milioni di euro (fonte ufficiale aziendale), e che il taglio della terza edizione ne fa risparmiare meno della metà (sempre fonte aziendale) mentre secondo le OO.SS. il risparmio sul costo di Impiegati, Quadri ed Operai è di un decimo, sarebbe stato lecito aspettarsi che l’Azienda si presentasse con qualcosa di più ambizioso che non la mera soddisfazione delle esigenze della TGR.

Utilizzare le risorse resesi disponibili con i tagli dei turni per ridurre drasticamente gli appalti, da un lato avrebbe reso possibile un risparmio consistente di denaro pubblico, e forse, avrebbe anche ridotto il mercato delle vacche di cui sono vittime gli stessi lavoratori degli appalti, strangolati da salari minimi e turni massacranti.

Tutte cose che avrebbero anche dato soddisfazione alle lavoratrici e ai lavoratori RAI delle Sedi che, invece, sono alle prese con problemi endemici causati da vertici aziendali che, ormai da anni, preferiscono tirare a campare invece di prendere decisioni consone al loro ruolo.

Per queste ragioni le OO.SS. hanno giudicato largamente insufficiente il confronto di ieri sul tema in oggetto, e si riservano un giudizio più complessivo a valle dell’incontro del 12 gennaio p.v. sul rinnovo del Contratto.

Resta inteso che, per quanto ampiamente esposto e per il giudizio fortemente critico per i modi imposti dai vertici aziendali, il confronto sul rinnovo del contratto parte con la pesante ipoteca di questa falsa partenza aziendale determinatasi sia con l’incentivazione all’esodo che di fatto drena fortemente le risorse necessarie per un soddisfacente rinnovo economico sia col taglio della terza edizione del TGR.

Roma, 6 gennaio 2022

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL     FISTEL-CISL     UILCOM-UIL     FNC-UGL      SNATER     LIBERSIND-CONFSAL

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