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Il 4 febbraio si è svolto l’incontro con la dirigenza di INPS Servizi sul processo di internalizzazione del contact center di INPS. All’incontro erano presenti, oltre alle scriventi OO.SS. il Presidente del CdA di Inps Servizi, un consigliere ed il neo Direttore Generale.

Il Presidente ha illustrato la situazione attuale dell’azienda, ancora di fatto in costruzione dal punto di vista delle linee dirigenziali. Oltre al Direttore Generale devono essere selezionati tutti i diretti riporti, a partire da un direttore delle Risorse Umane.

Direttamente sollecitato da parte sindacale sull’emendamento approvato nell’ultima Legge di Bilancio, il Presidente ha sostanzialmente ribadito che nulla cambia sul metodo di “reclutamento”. L’emendamento, sempre a detta del Presidente, non dirime la questione dell’applicabilità della clausola sociale, confermando la strada della selezione pubblica, sebbene focalizzandola opportunamente sul perimetro degli addetti al CCM Inps in servizio al 1° giugno 2021.

L’azienda ha dichiarato che entro il mese di febbraio presenterà al CdA dell’INPS il piano industriale, piano che dopo i processi di validazione da parte dell’Istituto verrà presentato al sindacato. Nelle more dell’illustrazione del piano INPS Servizi si è dichiarata disponibile ad iniziare un confronto sulle prospettive “industriali” e, soprattutto, sulla costruzione del bando di selezione.
Dal punto di vista operativo, il Presidente ha tassativamente fissato nel dicembre 2022 la data di partenza del servizio.

Come sindacato abbiamo ribadito la nostra preoccupazione sullo stato di assoluto ritardo di tutti i processi. Manca ancora una vera e propria struttura aziendale. Nulla si sa sullo stato di avanzamento dei processi informatici e di Information Technology. Sulle future sedi ancora non è dato sapere come si stia orientando INPS Servizi, a cui ricordiamo che il tema delle sedi, soprattutto in alcuni territori, è particolarmente sensibile in termini di lontananza delle attuali sedi dai comuni capoluoghi.

Rimane poi tutto inalterato il tema della selezione. L’ostinazione a non voler riconoscere l’applicabilità della clausola sociale è lo scoglio principale. La non conoscenza della capienza del budget finale destinato al processo, unito alla oggettiva aleatorietà di un processo selettivo, continua a lasciare forti preoccupazioni sulla tenuta occupazionale dell’attuale perimetro occupato (3219 lavoratrici e lavoratori). Così come sulla questione delle condizioni di assunzione. Accogliamo naturalmente la disponibilità al confronto sulla costruzione del bando, ma non possiamo tacere le difficoltà che verranno imposte dal rifiuto a ricorrere alla clausola sociale.

Come ribadito ormai innumerevoli volte, per quanto riguarda le scriventi OO.SS. l’internalizzazione rischia, da provvedimento assolutamente condivisibile, di trasformarsi in potenziale “pasticcio”.
Crediamo sarebbe stato particolarmente utile confrontarsi sul piano industriale anche prima del confronto fra INPS Servizi ed Istituto. Il tema del budget che verrà destinato all’operazione rischia di essere un primo grande macigno sulla strada dell’internalizzazione. Giova ricordare che già nel contratto di proroga di un anno con gli attuali fornitori l’Istituto ha inteso apporre una specifica clausola che vincola l’offerta delle chiamate al rispetto del budget economico stanziato, assegnando ad Inps la facoltà di non far arrivare le telefonate “extra budget” agli operatori. Operatori che da mesi già sono sottoposti ad un ammortizzatore sociale che inizia ad avere percentuali non indifferenti.

Per quanto ci riguarda consideriamo questo primo incontro con qualche elemento positivo e molti aspetti ancora poco rassicuranti. Positiva è la disponibilità al confronto preventivo sul bando. Preoccupante è invece l’assenza di chiarezza sui “perimetri” di questo confronto. Continueremo la forte pressione su tutte le Istituzioni e le forze politiche affinché si lavori davvero per soluzioni legislative che diano definitiva chiarezza. Non dimentichiamo le tante rassicurazioni di questi mesi, anche da alte personalità governative, sul fatto che si sarebbero dati strumenti idonei affinché l’internalizzazione possa avvenire nel pieno rispetto degli attuali livelli occupazionali e delle condizioni economico-normative. Purtroppo dall’incontro questa certezza non si è avuta. La disponibilità della dirigenza di INPS Servizi a trovare soluzioni positive da sola potrebbe non bastare.

Nei prossimi giorni organizzeremo assemblee unitarie su tutti i siti interessati per informa capillarmente le lavoratrici ed i lavoratori interessati e concordare con loro i prossimi passaggi.

Roma, 8 febbraio 2022

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