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Giovedì 10 marzo 2022 le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL e INPS Servizi sono state audite dalla Commissione Lavoro della Camera in merito al processo di internalizzazione delle attività INPS.

Nel corso dell’incontro le OO.SS. hanno dichiarato di condividere senza se e senza ma l’internalizzazione, hanno manifestato le preoccupazioni per i dubbi interpretativi dell’emendamento relativo alla selezione del personale, per il ritardo che il processo sta avendo, per la mancanza di un piano industriale dal quale si evinca la coerenza tra le risorse economiche disponibili e la sostenibilità di tutto il perimetro occupazionale e del mantenimento delle attuali condizioni di lavoro.
Inoltre le OO.SS. hanno evidenziato che il Budget per i servizi di CRM è insufficiente e già oggi sta dimostrando il proprio limite con l’introduzione del CAP di limitazione delle chiamate in entrata imposto da INPS alla RTI che non garantisce un servizio di qualità oltre a penalizzare i lavoratori con l’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali.

Il Presidente di INPS Servizi nel corso dell’audizione ha dichiarato che stanno lavorando per procedere all’internalizzazione del servizio entro dicembre 2022, che il bando di “selezione privilegiata” sarà disponibile ad aprile e si concluderà entro luglio e che non garantisce “teoricamente” la certezza dell’assunzione. Il Presidente non ha dato garanzia sulle condizioni di lavoro né per il profilo orario né sul mantenimento dell’attuale salario.

La Presidente della Commissione Lavoro, Romina Mura (PD), ha dichiarato che l’emendamento approvato per facilitare il processo di internalizzazione era nella convinzione di tutte le forze politiche risolutivo e intendeva garantire la tutela dell’occupazione e delle attuali condizioni salariali. Preso atto dei dubbi emersi ha dichiarato di tenere aperto il confronto con il sindacato e INPS, prevedendo anche la convocazione del Presidente dell’ente per verificare il percorso e se è necessario adottare un ulteriore strumento legislativo per agevolare l’internalizzazione.

Oggi si è svolto l’incontro con il Presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, nel quale le OO.SS. hanno ribadito le medesime preoccupazioni espresse ieri in Commissione Lavoro. Budget insufficiente, bando di selezione completamente distante dalla clausola sociale, totale incertezza sul futuro occupazionale delle 3319 lavoratrici e lavoratori e delle loro condizioni salariali. Inoltre è stato chiesto il parere dell’INPS sul progetto PPP presentato dall’attuale RTI.

Il Presidente con grande chiarezza ha dichiarato che i tempi verranno rispettati, che il Budget non può essere aumentato poiché risponde a precise norme sulla spesa per gli enti pubblici, che i lavoratori ex Ader non sono nel perimetro dell’internalizzazione, che il processo non è in grado di garantire gli attuali profili orari (anche se il bando potrebbe prevedere diverse articolazioni di 4 – 6 - 8 ore) e non sono garantite le attuali condizioni di lavoro.Infine, non è stato possibile applicare la clausola sociale perché per gli enti pubblici o proprie controllate è giuridicamente prevista la selezione pubblica, anche se, nella prima fase, esercitata sul perimetro ristretto degli attuali addetti.
Per il Presidente Tridico, l’INPS ha fatto un grande sforzo rispetto al 2019 aumentando significativamente il numero degli operatori previsto all’avvio della commessa gestita dalla RTI Netwok-Comdata.

Le OO.SS. hanno contestato le dichiarazioni del Presidente in merito alla tutela dell’intera occupazione e in particolare sull’affermazione che i lavoratori ex Ader non siano nel perimetro dell’internalizzazione, ma in generale hanno espresso perplessità e incertezze sull’insieme del percorso che si sta delineando, peraltro già denunciato dal Sindacato in tutte le occasioni di confronto con i vertici dell’INPS, nei comunicati e negli incontri istituzionali dei quali restano le tracce audiovisive per testimoniare la posizione sindacale.

Il Sindacato rispedisce al mittente qualsiasi responsabilità sui ritardi del processo di internalizzazione, sugli esuberi, sulle peggiori condizioni economiche che si prospettano e sull’eventuale fallimento dell’intero progetto previsto dal DL 3 Settembre 2019 comma 1 Art. 5 bis. Ogni “nodo che oggi viene al pettine” era stato ampiamente denunciato dalle OO.SS. nei tempi, modi e probabili ricadute sui lavoratori, per cui i ritardi e le responsabilità sono esclusivamente dell’Ente che aveva assicurato il passaggio di tutti i lavoratori nella società dei servizi dell’Inps già a partire dal dicembre 2021 e visto i tempi e le difficoltà che stanno emergendo rischia di non avvenire nemmeno nel 2022.

Intanto 3319 famiglie vivono una condizione di stress e preoccupazione nonostante la legge prevedesse un approdo in una società a controllo pubblico che avrebbe offerto maggiori garanzie per il futuro. In conclusione dell’incontro, dato che ai tanti dubbi del Sindacato il Presidente non ha potuto rispondere nel dettaglio per impegni già assunti, SLC-CGIL, FISTel-CISL e UILCOM-UIL hanno chiesto un aggiornamento del tavolo, mettendo in agenda anche la mobilitazione dei lavoratori con presidio presso la direzione generale dell’INPS.

Roma, 11 marzo 2022

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL   FISTEL-CISL   UILCOM-UIL

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