Si è svolto ieri, 24 maggio, presso il ministero dello Sviluppo economico l'incontro sul settore delle tlc alla presenza dei Ministri Colao, Giorgetti, e della sottosegretaria Ascani.
Hanno partecipato all'incontro le Segreterie Nazionali di SLC CGIL - FISTel CISL - UILCOM UIL, Asstel, AGCM, AGCOM, varie associazioni datoriali della filiera, e gli a.d. delle più importanti telco e della filiera delle TLC.
Ha introdotto il tavolo la sottosegretaria Anna Ascani, dichiarando l'importanza dell'incontro per definire le politiche industriali di settore e che da più parti erano arrivate sollecitazioni sulla crisi del comparto.
Il ministro Vittorio Colao ha ringraziato le aziende per la partecipazione ai bandi di gara, ha posto il tema del ritorno degli investimenti e ha dichiarato di voler rilanciare il settore in Europa.
Asstel ha presentato la propria piattaforma relativa agli interventi più urgenti necessari al settore per accelerare il processo di implementazione infrastrutturale, sostenere la digitalizzazione e la sostenibilità della filiera soggetta a ipercompetizione con la relativa contrazione dei ricavi e margini.
Urgenti sono le norme per definire i limiti elettromagnetici, semplificare la permessistica, intervenire sul costo dell’energia, riconoscere l'inflazione sulle tariffe e l'adeguamento dell'Iva al 5%, la rateizzazione del costo delle frequenze e l'avvio di politiche attive del lavoro per accompagnare la trasformazione digitale e favorire l'acquisizione di nuove competenze.
Le OO.SS. Confederali hanno denunciato i ritardi nella convocazione del tavolo, peraltro oggi particolarmente affollato per arrivare ad una sintesi sulle politiche di settore a causa delle troppe e diverse aspettative.
Sono stati posti i temi della regolamentazione che non risponde più alla trasformazione infrastrutturale, dei servizi e dei business innovativi, continuando ad erodere valore solo a vantaggio dei consumatori.
SLC CGIL - FISTeI CISL - UILCOM UIL hanno richiamato le Authority ad intervenire per regolare un settore che ha passato l’ultimo decennio a farsi la guerra sui prezzi, è ora di cambiare urgentemente l’approccio garantendo la connettività come diritto universale dei cittadini assicurando però l'inclusione sociale in tutte le aree del Paese. Il modello industriale scelto con i bandi non risolve l'endemico problema delle aree a fallimento di mercato mentre di converso si crea ipertrofia di reti nelle aree A e B aumentando di fatto le disuguaglianze.
È stato sollecitato il finanziamento per l'avvio del fondo di settore, definire la certificazione per il rilancio dei CRM/BPO, il contrasto alle delocalizzazioni e il rispetto delle clausole sociali e delle tabelle ministeriali, soprattutto da parte delle aziende partecipate dello Stato. Il sindacato confederale ha denunciato il silenzio sulla vertenza dell’appalto ITA e la necessità di riconvocare urgentemente il tavolo per trovare una soluzione e garantire tutti i livelli occupazionali. Inoltre è stata sollecitata al governo la richiesta di convocare il tavolo per TIM alla Presidenza del Consiglio, dando seguito alla richiesta dei Segretari Generali Confederali.
SLC CGIL - FISTel CISL - UILCOM UIL hanno sottolineato che l'incontro odierno non è sostitutivo della richiesta confederale e che il piano dello "spezzatino" di TIM è sbagliato, che solo in Italia a livello europeo si sta procedendo al superamento dell'azienda verticalmente integrata, con vantaggi per l'asse franco-tedesco nel consolidamento industriale delle Telco a livello europeo. Le Segreterie Nazionali hanno altresì chiesto al Governo di assumersi le responsabilità sulla vicenda TIM nei confronti dei lavoratori e del Paese, uscendo dalla cortina del silenzio nella quale si è rifugiato aspettando che il mercato faccia anche le scelte per conto della politica.
Pur apprezzando lo sforzo dei ministri di aprire un dibattito sul futuro delle telecomunicazioni si rischia di arrivare tardi a definire gli interventi necessari e a tempo scaduto sul destino di TIM, delle sue lavoratrici e lavoratori e dell'intero indotto.
Il ministro Giancarlo Giorgetti nelle conclusioni ha riconosciuto la difficoltà della sostenibilità del settore, ha dichiarato che bisogna superare la conflittualità tra consumatori e lavoratori delle aziende TLC e pur rimanendo neutrale nel rispetto degli impegni comunitari e dell'autonomia delle Authority ha invitato a fare una riflessione sugli interventi possibili nella regolazione delle comunicazioni elettroniche per un equilibrio tra interessi dei consumatori e sostenibilità degli investimenti. Inoltre ha dichiarato che alcuni interventi a sostegno delle imprese sono possibili perché a costo zero, ma hanno un costo politico per le diverse sensibilità, altri hanno un costo sulle entrate pubbliche e vanno approfondite. Intanto i vari contributi al dibattito saranno oggetto di analisi ed un aggiornamento del tavolo.
Le Segreterie Nazionali di SLC - FISTel - UILCOM hanno altresì deciso di proclamare nelle prossime ore lo sciopero del Gruppo TIM contro il piano industriale che questo nuovo management vuole portare avanti.
Roma, 25 maggio 2022
Le Segreterie Nazionali
SLC GIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL