Abbiamo voluto attendere un po' di giorni per far sedimentare l’impatto emotivo che hanno provocato, ma le indiscrezioni di stampa uscite qualche giorno fa hanno purtroppo lasciato il segno. Leggere infatti che, in alcune intercettazioni telefoniche, emergerebbero pesanti infiltrazioni della ‘Ndrangheta in alcuni comparti del sistema appalti Rai, apre squarci inquietanti su questo capitolo delicato dell’attività aziendale.
Nel pieno rispetto della Magistratura inquirente e del lavoro che sta svolgendo, se queste indiscrezioni fossero confermate, si dimostrerebbero fondate le preoccupazioni che queste OO.SS. hanno più volte pubblicamente manifestato, ossia che la filiera degli appalti RAI avrebbe corso più di un rischio di diventare oggetto delle attenzioni della criminalità organizzata, a livello nazionale e locale.
Il sistema degli appalti RAI, infatti, contiene dei vizi di fondo che ne minano l’efficacia all’origine: si presenta spesso privo di una progettualità di largo respiro; è attento solo a una generica riduzione dei costi più che a una effettiva razionalizzazione dell’Organizzazione del lavoro (che ricade tutto sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori); non tiene conto della necessità di un piano sulle Politiche attive e sull’organico. Questo stato di cose, alla lunga, non può non attirare l’attenzione di chi è abituato a lucrare in modo criminale su queste debolezze.
Per questo abbiamo più volte messo in guardia l’Azienda dal rischio di certe scelte miopi, dove nella gara al ribasso dei costi, a pagare erano sempre i lavoratori. Quelli interni, perché progressivamente privati del lavoro dato in appalto, e quelli esterni, alla mercé di contratti pirata, che rubano salario e diritti. Allarmi che l’Azienda, se fossero confermate le notizie, non ha minimamente tenuto in considerazione, e che metterà la Rai al centro dell’ennesimo tourbillon mediatico.
Pensiamo che sia ora di cambiare passo anche su questo argomento e invitiamo l’Azienda a non perseverare in queste scelte miopi. Nel Piano Industriale ed Editoriale, che sembra essersi fermato alle quattro linee guida prodotte qualche mese fa, il capitolo organizzazione del lavoro, appalti e trasparenza deve assumere un rilievo centrale.
Solo così e con il continuo confronto con le OO.SS. si potranno evitare certe situazioni drammatiche.
Roma 30/05/2022
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL