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SCIOPERO NAZIONALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL GRUPPO TIM
Manifestazione del 21 giugno 2022 in piazza Bocca della Verità, Roma

 

L’intervento conclusivo di Riccardo Saccone, Segretario Nazionale SLC CGIL

“La domanda che abbiamo posto alle rappresentanze politiche di tutto l’arco costituzionale è chi ha deciso che una grande infrastruttura di un settore strategico debba essere smontata e regalata alla finanza, dove è stato deciso e soprattutto in cambio di cosa?

Noi oggi qui non stiamo difendendo solo la tenuta occupazionale dell’azienda, ma il futuro di questo Paese. Sono dieci anni che il settore delle telecomunicazioni è stato trasformato in un mero mercato, governato da politiche al ribasso che fatalmente si ripercuotono su lavoratrici e lavoratori. Abbiamo ridotto una struttura decisiva nell’erogazione di un servizio di qualità sempre più scarsa.

Le conseguenze di quelle scelte le abbiamo constatate tutti allo scoppio della pandemia, quando milioni di donne e uomini sono stati tagliati fuori dal diritto alla connettività. Per mesi abbiamo messo in cassa integrazione lavoratrici e lavoratori perché vivevano in posti dove non potevano fare smartworking. Già oggi abbiamo aree urbane con una rete ipertrofica e aree interne del tutto scoperte. Se si dovesse portare a termine lo spezzatino del Gruppo Tim, questo stato di cose sarà certificato per sempre. E le ricadute occupazionali sarebbero inevitabili.

Vogliamo essere chiari: qualsiasi ragionamento sul futuro di Tim dovrà essere condotto alla presenza del Governo, altrimenti continueremo a difendere lavoratrici e lavoratori dalle piazze, allargando la mobilitazione all’intero settore delle tlc.

Tutto il sindacato qui presente sa di cosa ha bisogno l’Italia: occupazione di qualità e infrastrutture aperte, pubbliche, inclusive. Compagne e compagni, al lavoro e alla lotta!”


Il video-racconto della piazza di Carlo Ruggiero (Collettiva.it)

Per l'intervista a Fabrizio Solari, Segretario Generale SLC CGIL e alla RSU SLC CGIL Tim, clicca qui

Per l'intervista a Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL, clicca qui


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