Tim: Solari (Slc Cgil), si sta compiendo uno scempio, governo deve fare chiarezza
Roma, 7 luglio – “La prospettiva della rete unica è una proposta che il sindacato avanzò già tre anni fa. Quindi per noi il problema oggi non è la rete unica, ma lo scempio che si sta compiendo su Tim”. Lo afferma il segretario generale della Slc Cgil, Fabrizio Solari.
Secondo il dirigente sindacale: “Si sta cancellando una delle poche grandi aziende rimaste nel nostro Paese creando una gravissima asimmetria rispetto a quanto avviene nel resto d’Europa, dove gli ex ‘incumbent’ nazionali, verticalmente integrati, pensano a un processo di consolidamento per crescere e competere nel mondo globalizzato”.
“Lo spezzatino di Tim - aggiunge Solari - rischia di generare, invece, una società della rete più simile all’Anas che a una moderna impresa di telecomunicazioni, mentre il segmento servizi, visto il carico di debiti e di costi generali che avrà in dote, dovrà affrontare una competizione difficilmente sostenibile nell’asfittico mercato nazionale, con il forte rischio di pesanti ricadute occupazionali”.
“La ragione addotta per la separazione - sottolinea il segretario generale della Slc Cgil - è che genererebbe valore, ma a suo tempo la moltiplicazione dei pani e dei pesci richiese un miracolo. Davvero, quindi, non si capisce il motivo per il quale, con l’attuale capitalizzazione di borsa, per comprare l’intera Tim basterebbero 4 miliardi, mentre Cassa Depositi e Prestiti e soci per comprarne solo un pezzo (la rete) dovrebbero sborsare tra i 20 e i 30 miliardi”.
“Visto che nell’operazione è impegnata un’azienda pubblica - conclude Solari - mi aspetto che il governo voglia fare chiarezza”.