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Nell’ambito della gestione della clausola sociale relativa alla commessa Trenitalia si è svolto ieri il primo incontro tra le Segreterie Nazionali e Territoriali SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL, unitamente alla delegazione delle RSU, e le aziende Comdata S.p.A. in qualità di subentrante ed Almaviva Contact S.p.A. in qualità di uscente.

La commessa impatta un totale di 263 (circa 170 FTE) lavoratori (260 operativi e 3 non operativi) dislocati su tre siti: Palermo (185 operatori + 6 TL) , Napoli (37 operatori + 3 operatori specialisti + 5 TL) e Milano (22 operatori + 2 TL). Delle 260 unità operative 167 hanno un PT al 50%, 1 PT al 62,5%, 55 PT al 75% e 37 FT.

Comdata ha da subito comunicato come, in base al suo modello organizzativo e al calo di volumi previsto per la commessa legato alla digitalizzazione, pur avendo intenzione di assumere il perimetro di 260 lavoratori operativi, siano presenti esuberi che tenderanno a crescere nei prossimi anni. Di conseguenza ritiene che la clausola sociale vada gestita attraverso la lettera b) comma 4 art. 53 BIS del CCNL TLC, ossia con variazione delle modalità e delle condizioni relative alla gestione dei rapporti di lavoro.

Inoltre Comdata ha comunicato la sua intenzione di gestire la commessa solo su due siti, riconvertendo i lavoratori di Milano su altre attività. Relativamente alle sedi è emersa anche la criticità relativa a quella di Napoli in quanto la sede di Comdata sarebbe a Marcianise.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, unitariamente e fortemente, respinto questa posizione aziendale ribadendo, una volta per tutte, come l’unico modo di gestire la clausola sociale sia quello che consenta, oltre al mantenimento del perimetro occupazionale, anche delle medesime condizioni economiche e normative per tutti i lavoratori.

Quella Trenitalia, come confermato dall’azienda uscente che utilizza l’ammortizzatore sociale per non più del 10% su base mensile, è una commessa che garantisce una buona marginalità e ha volumi tali da coprire il totale del personale. Si vuole, allora, gestire il cambio appalto per incrementare le marginalità e la produttività della commessa facendo ricadere sui lavoratori tutte le conseguenze negative?

A questo gioco non ci stiamo e, di conseguenza, se sarà necessario richiederemo l’intervento di tutti gli attori che riterremo necessari a partire dal committente Trenitalia fino ai Ministeri competenti.

Roma, 30 maggio 2023

Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL

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