Tlc: sindacati insoddisfatti da incontro al Mimit. Nessuna visione industriale e decisione già presa su separazione rete e servizi
Roma, 5 luglio - Si è svolto ieri l'incontro sul settore delle Telecomunicazioni al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Urso e della sottosegretaria Bergamotto.
Come OO.SS abbiamo ribadito con forza che il settore nella sua interezza è ormai vicino ad un punto di non ritorno. A partire dalla vicenda Tim e rete unica, passando per la sostenibilità degli altri gestori anch'essi interessati a processi di riorganizzazione e delle filiere di call center e imprese di appalti telefonici. L’atavica assenza di politiche industriali che si registra da oltre un ventennio sta mettendo oggi a serio rischio la tenuta occupazionale e lo sviluppo infrastrutturale del Paese.
Sulla vicenda Rete unica e Tim il sindacato ha rinnovato la richiesta di non decidere – sulla scia di altri governi nel passato - di assistere passivamente ad ulteriori scempi. Lo spezzatino dell'azienda, come più volte denunciato dal sindacato, mette a rischio il posto di lavoro di migliaia di persone e condanna l’Italia alla irrilevanza anche sul piano europeo e del relativo riassetto.
I rappresentanti governativi hanno dal canto loro ribadito come, sebbene rispettosi delle scelte che opererà il mercato, all'esecutivo resta in capo la golden power, ossia la possibilità di bloccare l'operazione qualora il piano industriale complessivo non rispondesse ai criteri della difesa occupazionale e infrastrutturale, nel senso di una rete di comunicazione a controllo pubblico.
Alla fine dell'incontro è stata ribadita dal Governo la disponibilità a condividere un percorso col sindacato che accompagni le decisioni che matureranno nel tempo, a partire dalla tutela dell'occupazione. Le OO.SS. hanno evidenziato in particolare la preoccupazione delle migliaia di lavoratori che potrebbero confluire nel mondo dei servizi. Il ministro ha inoltre annunciato prossime decisioni legislative che dovrebbero portare qualche beneficio ad un settore che procede su una strada distruttiva e non più sostenibile.
Come OO.SS., pur ringraziando il Governo per l'incontro, non possiamo dirci soddisfatti perché non abbiamo colto una visione industriale sul futuro delle TLC. Ma anche e soprattutto per aver registrato nei fatti una decisione già assunta che va nella direzione della separazione della rete dai servizi, con una netta inversione del modello economico e industriale del settore sul quale già si è avviata WindTre.
Continueremo sino all'ultimo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare al Paese un errore irreparabile, come già avvenuto con la privatizzazione dell’ex monopolista, e per difendere la qualità e i perimetri dell'occupazione dell'intera filiera delle TLC.
Le Segreterie Nazionali
Slc-Cgil, Fistel-Cisl