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Il giorno 30 ottobre 2023 si è tenuto un incontro fra RAI e le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL.

L’incontro, richiesto dalle OO.SS. si è reso necessario per aver un aggiornamento sul Piano Immobiliare già esposto in precedenza dai vertici aziendali nel luglio del 2022.

L’Azienda ha confermato che il piano avrà una valenza decennale e, quando sarà ultimato, porterà a un risparmio di circa 300 milioni di euro.

Per quanto concerne le Sedi Regionali, solo le attuali Sedi di Venezia, Firenze e Genova saranno alienate. Le attuali Sedi saranno sostituite da unità immobiliari con un calibro di metri quadri più appropriato da un punto di vista produttivo e industriale rispetto alle esistenti, in una formula di acquisto, locazione o convenzione.

Sui CPTV, le uniche novità riguardano Milano, che non sarà più trasferito negli esistenti immobili del Portello, in capo all’Ente Fiera, ma verrà spostato nell’area MiCo Nord di Milano. Sarà interamente a carico dell’Ente Fiera la costruzione di due moduli immobiliari pensati per soddisfare integralmente le esigenze produttive del CPTV di Milano sia per i locali tecnici che per quelli redazionali e di staff.

L’accordo quadro con la Fondazione Fiera prevede un contratto di 27 anni di locazione garantita, mentre la costruzione dell’immobile, prevista in 5 anni, dovrebbe prevedere che a partire dal 2029 RAI cominci ad applicare alla costruzione i propri arredi tecnici e redazionali.

Si conferma peraltro, compatibilmente con la costruzione del nuovo centro, la dismissione di Mecenate e l’alienazione dello stabile di proprietà di Corso Sempione, anche al fine di favorire una forma di autofinanziamento, almeno parziale, dell’intero Piano Immobiliare.

Su Roma CPTV è prevista la costruzione di 2 nuovi Studi TV nell’area già esistente di Saxa Rubra, mentre per Mazzini la Rai prevede una ristrutturazione totale che inizierà nel 2025, della durata prevista di 5 anni, con il rientro del personale nel 2030.

La ristrutturazione di Viale Mazzini dovrebbe costare 100 milioni di euro, mentre l’individuazione della sede alternativa temporanea non è stata ancora decisa. A questo proposito si stanno vagliando degli immobili che dovranno accogliere 2000 lavoratori e le attuali 1.300 postazioni di lavoro, mentre rimane confermata la vendita del Teatro delle Vittorie e dell’edifico di Via Col di Lana.

Secondo la direzione AIS l’adattamento delle stanze di Mazzini al Desk Sharing proseguirà, prevedendo di estendere questa modalità nei diversi piani ed uffici della Direzione Generale.

Su Torino non è prevista nessuna novità sullo Stabile di Via Cavalli che rimarrebbe in locazione mentre verrà venduto il Palazzo della Radio, con spostamento del personale nei locali di Via Verdi, attuale CPTV di Torino, di proprietà della Rai.

La Rai ha confermato che sugli immobili esistenti verranno realizzati lavori di ristrutturazione tesi a realizzare un ammodernamento e un miglioramento in termini di sostenibilità (ESG).

Le OO.SS., in prima istanza, hanno confermato il loro apprezzamento per lo sforzo profuso con questo “piano immobiliare”, considerando inevitabile la necessità di ammodernare tutte le unità produttive presenti sul territorio nazionale. Hanno apprezzato anche lo sforzo di ridurre le attuali spese di locazione che ad oggi ammontano a 10 milioni di euro e hanno sottolineano anche la bontà del piano di riduzione dei fabbisogni energetici favorito anche dagli accordi di Smart Working sottoscritti tra i Sindacati e la RAI.

Le OO.SS. hanno però unitariamente evidenziato numerose le criticità del Piano Immobiliare esposto.

In primo luogo, emerge un problema di finanziamento. Essendo alquanto complicata la modalità di totale autofinanziamento del Piano Immobiliare esposta nel luglio 2022 (il modello Sell & Buy esposto dal precedente Responsabile) il problema è capire come tutte queste opere verranno finanziate.

Il Sindacato ha poi sottolineato le difficoltà realizzative di un Piano Immobiliare decennale che, con l’attuale governance, dovrebbe passare indenne al giudizio di 3 o 4 consiliature. Conoscendo le mutevoli determinazioni dei CdA, le incursioni della politica, il susseguirsi di nomine e avvicendamenti, il timore, per non dire la certezza, è che il Piano Immobiliare potrebbe subire ritardi e cambi di strategie. Senza contare che la sola vendita di immobili, senza un contemporaneo investimento in nuovi immobili, comporterebbe una contrazione del patrimonio immobiliare RAI, con tutto quello che questo produrrebbe in termini di bilancio e garanzie reali, anche in funzione del finanziamento del debito.

Inoltre, l’operazione su Milano e Roma desta diverse preoccupazioni per i temi e le modalità; oltre alle mutevoli decisioni da parte del CdA della RAI, entrano in gioco anche difficoltà oggettive di realizzazione a causa di decisioni di soggetti esterni, come dimostrano le determinazioni dell’Ente Fiera sulla vicenda Portello.

A questo proposito, le Segreterie Nazionali invitano le RSU delle singole Unità Produttive a fare richieste d’incontro specifiche per i rispettivi ambiti sulle ricadute del Piano Immobiliare, anche al fine di aiutare l’Azienda a ricalibrarle, ove necessario, anche in base alle esigenze di chi vi lavora e vive ogni giorno ogni singolo dettaglio del Piano.

Il piano immobiliare che non è completamente autofinanziato peserà economicamente nel 2024; anno in cui il Governo, con la bozza di Bilancio 2024, sta stabilendo una riduzione di 20 euro del Canone che porterà ad un minor gettito di circa 440 milioni di euro non del tutto recuperati con la fiscalità generale. Le OO.SS auspicano che anche gli investimenti immobiliari possano rientrare fra le voci di spesa per le quali, sempre dalla bozza di Bilancio 2024, sarà riconosciuto un contributo di 430 milioni di euro recuperati con la fiscalità generale.

Il Sindacato ha inoltre reiterato alla delegazione Rai la necessità di avere un incontro con i vertici aziendali per un confronto sul Contratto di Servizio Pubblico e sul relativo Piano Industriale, nonché sulla tenuta dei conti, alla luce del previsto taglio del Canone e delle nuove modalità di finanziamento.

Roma, 1 novembre 2023

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL

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