Energia. Transizione da mercato tutelato a mercato libero: Slc-Cgil, “Colpo di mano sul Dl condanna 1.500 lavoratori a perdere il posto. Lo impediremo”
(U.S. Slc Cgil) - Roma, 9 dic - “Con un colpo di mano il governo, attraverso il Decreto Legge Energia, supera due norme dello Stato, condannando 1.500 lavoratori a perdere l'occupazione nei prossimi mesi”.
Lo denuncia in una nota la Slc-Cgil dopo che Il DL Energia (Decreto-Legge n. 181/2023) nel testo definitivo varato dal Governo ha di fatto superato la norma di dignità che era stata approvata lo scorso luglio a tutela di 1.500 addetti delle attività di customer care del mercato energetico tutelato.
“Le preoccupazioni che le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil avevano denunciato nei giorni scorsi hanno trovato perciò conferma”, si legge nella nota che spiega come “attraverso una proficua opera di concertazione tra sindacato e parlamentari dell'attuale maggioranza si era invece messo al riparo il futuro occupazionale di 1.500 addetti, nella transizione tra il mercato tutelato ed il mercato libero del settore energia".
L'art.36 ter della L.85 del 3 luglio 2023, - spiega Slc - prevede l'applicazione della clausola sociale a garanzia dei perimetri occupazionali nel settore customer care, così come previsto dalla L.11/2016”.
Il sindacato intende contrastare gli effetti del provvedimento ed annuncia proteste ed azioni legali: “Impediremo questo dramma occupazionale perpetrato dallo Stato - promette Daniele Carchidi di Slc - mettendo in campo, da subito, ogni azione di contrasto, e valutando anche le iniziative popolari previste dalla Costituzione. Il decreto è iniquo e scellerato nei confronti dei lavoratori - conclude - mentre favorisce aziende miliardarie ed extraprofitti stellari. I 1500 addetti non meritano questo trattamento dopo che per anni, anche in piena pandemia, hanno assistito la clientela delle grandi compagnie energetiche”.
Per la proclamazione dello sciopero sull'intero turno a partire da lunedì 11 dicembre clicca qui.