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Ieri mattina, con un comunicato congiunto, i due amministratori delegati di WindTre hanno confermato quanto si andava leggendo ormai da settimane sulla stampa di settore: il matrimonio con EQT e, di conseguenza, lo scorporo della Rete attraverso l’operazione NetCo, non si farà.
E’ la certificazione del fallimento del progetto di “finanziarizzazione” dell’azienda che, sin dal primo incontro di presentazione a marzo 2023, abbiamo denunciato con forza. Nei tavoli sindacali e nei comunicati degli ultimi 12 mesi abbiamo infatti rimarcato come la divisione in due aziende, NetCo e OpCo, fosse la risposta sbagliata a un modello di mercato sbagliato e come rappresentasse una mera operazione finanziaria, senza essere supportata da alcun progetto industriale di lungo respiro.
I fatti di questi giorni hanno inoltre confermato quanto fossimo nel giusto a criticare l'incomprensibile ed inutilmente divisiva richiesta di adesione al progetto che WindTre aveva chiesto di far sottoscrivere ai dipendenti, con relativa rinuncia ad eventuale impugnativa. Quante volte abbiamo scritto che non si poteva entrare nel merito del progetto se non se ne conoscevano ancora le condizioni e non si avevano certezze riguardo all’iter autorizzativo e al rapporto con le cosiddette “parti correlate”? Siamo stati tacciati di non voler trattare migliori condizioni per i lavoratori, di aver abbandonato il tavolo sindacale.
Ci auguriamo che la dirigenza e la proprietà di WindTre abbiano compreso come sia arrivato il momento di riprendere finalmente a parlare di progetti e piani industriali duraturi, alla cui base ci sia la piena integrazione di WindTre. Qualche perplessità la lascia, ad onor del vero, l’ultima parte della comunicazione odierna di CK Hutchison, in merito a esplorazioni di “possibili transazioni infrastrutturali alternative” in futuro. Per quanto ci riguarda è invece arrivato il momento di rimettere al centro della discussione i lavoratori di WindTre e la tutela dei loro interessi, attraverso una contrattazione sindacale aziendale capace di recuperare valore salariale e diritti. Per questi motivi e per entrare nel merito dei progetti futuri di WindTre chiediamo la convocazione, urgente, di un incontro con le organizzazioni sindacali.

Roma, 14 febbraio 2024

Le Segreterie Nazionali
Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil

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