Tlc: Solari, Slc Cgil, “Bene la svolta europea ma quello italiano rimane un pasticcio. Unica prospettiva per Tim, essere acquisita da prevedibile soggetto industriale Franco-tedesco”
(U.S. Slc Cgil) - Roma 22 feb - “Abbiamo salutato con favore la svolta annunciata dall’Europa di non voler più contrastare i processi di consolidamento tra le aziende del settore delle Telecomunicazioni, ma, va detto, la situazione italiana rimane un pasticcio”.
È quanto afferma in una dichiarazione il Segretario generale di Slc Cgil, Fabrizio Solari, che infatti chiarisce: “nella bozza di direttiva questi processi sono indicati come “transfrontalieri”, non nazionali. Tradotto - spiega il leader Slc - significa che il via libera riguarda la possibile creazione di Campioni Europei. Del resto, Francia e Germania non hanno bisogno di consolidare i rispettivi mercati nazionali, ancora dominati dagli ex monopoli di Orange e Deutsche Telekom, ma semmai di unire queste due aziende per dar vita, appunto, ad un Campione Europeo”.
“A questo auspicabile processo - chiarisce ancora Solari - Tim avrebbe potuto partecipare con pari dignità nella dimensione che aveva all’epoca della privatizzazione. Avrebbe potuto aspirare a stare al tavolo persino nella striminzita dimensione a cui è stata ridotta da vent’anni di gestione privata, ma - sottolinea amaramente - di sicuro non potrà neppure aprire una interlocuzione dopo la scelta dello spezzatino che il Governo ha avallato”.
Un panorama che Slc aveva previsto da tempo, denunciando come “questa scelta ci avrebbe allontanato dall’Europa. Ora, - prevede il leader sindacale - l’unica prospettiva credibile per TIM è quella di essere acquisita dal probabile soggetto industriale franco-tedesco. Del resto questa è stata la sorte di Fiat, Alitalia e tante altre aziende nazionali”.
“Non ci si stupisca poi se in termini di reddito disponibile, livelli salariali, tasso di occupazione e prodotto interno lordo, - conclude - il peso relativo del nostro Paese rispetto all’Unione Europea continua inesorabilmente a scendere”.