Pensavamo che la pessima qualità di alcuni prodotti Rai, di cui esiste, purtroppo, una vasta aneddotica, avesse ormai raggiunto livelli imbattibili, ma l'intervista del direttore del TG1 al ministro Sangiuliano ci ha costretto a ricrederci.
Pensiamo si sia davvero raggiunto il livello di guardia. Davvero si può credere di continuare a piegare il servizio pubblico, le sue eccellenze professionali, a certi livelli che poco hanno a che fare con la decennale storia della più grande azienda culturale del Paese?
Basta con questo utilizzo "privato" del Servizio Pubblico.
La Rai e i suoi professionisti non si prestino più ad operazioni che non fanno altro che continuare ad allontanare il Paese dall'azienda.
Se si vuole dare un futuro a Rai, bisogna liberarla da questo senso di dipendenza dal potere a cui si è asservita da anni. Darle una certezza delle risorse, una governance capace e indipendente, e una autonomia dalle ingerenze della politica ormai non più procrastinabile.
Ora è il momento di rialzare la testa, ed è per questo che chiamiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori Rai allo sciopero del 23 settembre proclamato da SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL e SNATER.
Toccato il fondo, se non si vuole scavare, si deve risalire: lo sciopero è una occasione per farlo.
Roma, 5 settembre 2024
La Segreteria Nazionale
SLC CGIL
Rai, intervista a Sangiuliano: toccato il fondo, ora si deve risalire
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