Al rientro dalle ferie estive, come prevedibile, è iniziato il tam-tam (spesso messo in giro ad arte e in modo strumentale) delle voci su cosa potrebbe accadere ai lavoratori di fronte ad una serie di istituti. Una messaggeria sdoppiata in quanto dal 1° luglio ci ritroviamo con il Gruppo Tim e Fibercop, aziende diverse ma per il momento ancora unite da argomenti comuni, figli della storia degli ultimi anni.
Stiamo parlando del lavoro agile che ha scadenze di proroga diverse nelle due aziende, della timbratura in postazione legata nell’accordo sperimentale all’affiancamento da remoto, della smonetizzazione dell’8 dicembre quale festività cadente di domenica. Tutti argomenti che necessitano a monte di una rappresentanza sindacale legittimata a negoziare, a partire dalle attuali Rsu, se inserite in un percorso che ne rinnovi le cariche attraverso i naturali adempimenti da realizzare, nel più breve tempo possibile. Argomento sul quale abbiamo dichiarato già alcuni mesi fa di essere pronti, senza ripetere i concetti che sconsigliavano di procedere ad elezioni prima dello scorporo della rete.
Il lavoro agile oramai è uno strumento consolidato in tutti i settori che possono utilizzarlo, il Covid ha accelerato il fenomeno e gli accordi sindacali confederali hanno saputo gestire questo strumento inserendo migliorie nella direzione della conciliazione vita-lavoro, definendo norme stringenti sul controllo da parte dell’azienda, delle infrastrutture a carico azienda, dai giorni a casa per tutti i coinvolti, con una particolare attenzione per tutti quei lavoratori definiti fragili e per quelli affetti da altre gravi patologie. Pertanto, sul lavoro agile siamo disponibili solo ad un confronto dove poter mettere sul tavolo tutte le nostre idee, dentro ad uno strumento che per la sua caratteristica si presta a modifiche nel tempo; non saremo d’accordo a cancellazioni di modelli tout court, quello che vogliamo realizzare è un nuovo accordo dentro l’esperienza maturata in questi anni di sperimentazione.
Sulla timbratura in postazione, l’accordo sperimentale sta portando i suoi risultati e siamo certi che si proseguirà in un’unica direzione, ossia verso il superamento della stessa per i giorni di lavoro in sede, perché con l’implementazione del Desk-Sharing come Slc Cgil avevamo da subito dichiarato alle relazioni industriali di Tim che erano venuti meno i presupposti che avevano attivato lo strumento nell’accordo del 27 marzo 2013, esteso successivamente in modo unilaterale da Tim nel lontano 2017 anche ad Asa.
L’affiancamento da remoto, legato a doppio filo all’accordo sulla timbratura in postazione, avrà bisogno di manutenzione con richieste di modifica anche da parte della Slc Cgil e, per quanto ci riguarda, le scadenze degli accordi andranno affrontate nell’ottica di un sistema di relazioni sindacali rinnovato e pronto ad affrontare le nuove realtà.
Roma, 16 Ottobre 2024
La Segreteria Nazionale
SLC CGIL