Il coordinamento donne Slc Cgil esprime grande disagio per il servizio che il programma Mediaset Le Iene ha dedicato al caso della violenza sessuale subita, e tale giudicata dalla magistratura, da una giovane donna in Sardegna e ai due uomini protagonisti della vicenda.
In un periodo in cui si riscontra la recrudescenza della violenza ai danni delle donne, che sfocia a volte nella tragedia del femminicidio, sarebbe stato più prudente, da parte della trasmissione, evitare di proporre un servizio a priori e comprensibilmente incompleto per l’assenza di una delle parti in causa.
I giornalisti e gli autori de Le iene sono senz’altro ben consapevoli del grande potere della televisione, potere che rischia di lanciare anche se involontariamente messaggi ambigui: la formulazione stessa del servizio ha ingenerato, infatti, un grande “fraintendimento” sui fatti reso ancor più evidente dai numerosi messaggi anche da noi ricevuti sul tema.
Al di là del caso specifico, sul quale non vogliamo esprimerci, perché saranno i giudici a stabilire come sono andate effettivamente le cose, riteniamo non si sentisse la necessità di un servizio che non può in nessun caso sostituirsi al lavoro dei magistrati, in cui riponiamo la massima fiducia di obiettività ed imparzialità.
Il Coordinamento donne Slc Cgil ritiene sia arrivato il momento di affrontare il tema del rispetto della dignità delle donne e della soggettività femminile definendo un codice deontologico che metta ordine nell'esercizio dell'attività giornalistica, nell'ambito della comunicazione pubblicitaria e nella costruzione dei palinsesti televisivi e radiofonici.