Nella giornata di ieri si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza anche di una rappresentanza del Ministero del Lavoro, l’incontro tra Almaviva, le OO.SS. nazionali e territoriali e le RSU delle sedi di Roma e Napoli per la procedura di licenziamento collettivo che prevede la chiusura delle due sedi.
L’azienda - su sollecitazione delle OO.SS.- ha esplicitato la propria proposta: abbassamento del costo del lavoro per una incidenza complessiva del 17%, attraverso la sospensione temporanea di alcuni istituti contrattuali, per tutte le sedi. In parole povere, abbassamento di livelli e scatti di anzianità. Questo in aggiunta agli ammortizzatori sociali. Nessuna vera novità, poiché questa proposta ricalca quanto già presentato dall’azienda nel 2014.
Le OO.SS. hanno ribadito quanto questa proposta sia ingiustamente onerosa per i lavoratori di Almaviva e dannosa per il settore, esprimendo unitariamente un giudizio di impercorribilità delle proposte aziendali.
Per questi motivi alla ripresa del confronto ribadiremo che le soluzioni vanno trovate attraverso strumenti non traumatici.
Pertanto proclamiamo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di tutte le sedi di Almaviva dal 7 al 18 dicembre, articolato in un’ora a inizio turno e un’ora a fine turno. Le sedi di Roma e Napoli proseguiranno con i percorsi di mobilitazione decisi territorialmente.
LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL