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(U.S. Slc Cgil) Roma, 16 ott – «Quanto ancora si può tollerare la trattativa ‘privata’ tra i francesi di Vivendi e il Mef? Di che cosa stanno parlando? Forse degli esuberi che potrebbero crearsi nella società di Servizi?». Se lo chiede Riccardo Saccone, Segretario nazionale Slc-Cgil, commentando l’offerta vincolante formalizzata a Tim dal Fondo Kkr per la NetCo.

Dato che le scelte in corso avranno contraccolpi occupazionali inevitabili, Slc-Cgil chiede con forza di essere coinvolto in questa delicatissima fase. «In caso contrario – preannuncia il sindacato – valuteremo le necessarie iniziative da intraprendere con Fistel-Cisl e Uilcom-Uil».

Se accettata, l’offerta Kkr sancirebbe la separazione del Gruppo in una società della rete e una società dei servizi. «Una gigantesca operazione finanziaria con scarsa, se non nulla, considerazione allo sviluppo» – giudica Slc-Cgil.

Alla netta contrarietà espressa subito dal sindacato si aggiunge oggi «l’indignazione per il modo così sfacciato» in cui si sta finalizzando lo spezzatino e per «il disprezzo del confronto con chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori Tim».

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