Il 14/11/2016 si è tenuto a Bologna il coordinamento unitario delle R.S.U. congiuntamente alle strutture territoriali e nazionali dell’azienda Italiaonline, per fare il punto sulla situazione venutasi a creare in seguito al mancato accordo presso il Mise a Roma nella giornata del 4/11 u.s.
La valutazione unitaria emersa durante il dibattito ha evidenziato che la posizione di chiusura tenuta dall’azienda, rispetto alle molteplici proposte avanzate dalle OO. SS. e le relative mediazioni
suggerite, derivava da una rigidità dettata da decisioni già prese dal CDA. Pertanto ci siamo trovati nella condizione di NON avere elementi che “calmierassero” la pesante azione di riorganizzazione e quindi abbiamo deciso di non presentare ai lavoratori delle soluzioni “scritte” che già in sede di confronto non convincevano la delegazione.
Tutti gli interventi hanno indicato con forza e stupore le assurde modalità con cui l’azienda ha comunicato alle lavoratrici e lavoratori la messa in cassa a zero ore. Una azione già partita male in quanto molti responsabili non hanno avuto il coraggio di avvisare i loro collaboratori dell’arrivo della lettera ed aggravata dal fare “poliziesco” applicato per far ritirare gli effetti personali delle Lavoratrici e Lavoratori.
Non comprendiamo l’azione scomposta dell’azienda che ha prodotto comportamenti farraginosi e contrastanti (part-time in maternità, confusione di diversa lettura delle lettere delle casse a zero ore…. Ecc), le modalità della comunicazione che sono state le più disparate ma, quello che francamente risulta incomprensibile, è la immediata disattivazione di badge e password di accesso ai PC dei dipendenti posti in cassa.
Ricordiamo, lavoratrici e lavoratori che NON sono licenziati, ma rimangono dipendenti di ITALIAONLINE!.
Tutte modalità inaccettabili, che potevano essere gestite in ben altra maniera e che hanno acuito la già drammatica situazione di coloro che sono stati colpiti da un provvedimento che gli stravolge la vita e creato un tremendo clima all’interno dell’azienda. Il coordinamento ha evidenziato che il piano di rilancio dell’azienda rispetto al futuro appare come un gigante con i piedi di argilla, come
si evince dal comunicato stampa della novestrale di cassa è più focalizzato al risparmio del costo del
lavoro che ad una prospettiva strategica atta al rilancio commerciale con prodotti innovativi che producano l’aumento del fatturato soprattutto nel campo dell’espansione digitale.
In merito all’ultimo punto è difficile comprendere, visto l’utilizzo massivo della cassa integrazione verso molti lavoratori che operano in questo ambito sia dal punto di vista digitale che commerciale, quindi con un depauperamento di risorse per il presidio territoriale e di lavoro pregiato che viene esternalizzato, come questa azienda lo possa e lo voglia realizzare.
Il coordinamento ritiene inaccettabile questa impostazione e invita l’azienda e le Istituzioni a tutti i
livelli a riaprire seriamente una trattativa su basi credibili e condivise.
Si è deciso quindi di intraprendere delle azioni propedeutiche ad una inversione di marcia per il proseguo della Vertenza ed al contempo idonee a contrastare questa linea di comportamento aziendale.
Tali decisioni sono:
La predisposizione di un pacchetto iniziale di 40 ore di sciopero con gestione nazionale le cui modalità di esecuzione dovranno avere alto contenuto ed effetto mediatico e di ulteriori 40 ore a cura dei territori.
Incaricare le Segreterie Nazionali di fare richiesta di incontro presso i due ministeri competenti e cioè il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro per poter ulteriormente delineare le posizioni sindacali.
Tale richiesta per accelerare l’iter sarà accompagnata da una nota di chiarimento della situazione e
della procedura in atto.
Considerando l’importanza della vertenza le segreterie nazionali danno inoltre mandato alle proprie strutture territoriali di attivare gli uffici vertenze per fornire tutto il supporto legale ai lavoratori interessati dalla CIGS.
Le Segreterie Nazionali SLC Cgil FISTEL Cisl UILCOM Uil