(U.S. SlcCgil) -Roma, 1’ ago- La Slc Cgil valuta positivamente l'attenzione prestata dal Ministero della Cultura all'attività contrattuale e alla necessità di rinnovo dei contratti come prerequisito per l'accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni fiscali nel settore del cine audiovisivo, ma, in attesa del testo definitivo che consentirà finalmente alle imprese di usufruire del tax credit, strumento essenziale per promuovere le produzioni cine audiovisive italiane, sottolinea la necessità di avviare un incontro con le organizzazioni sindacali per evitare il rischio di alcuni effetti prevedibili negativi.
“Le misure che sono state introdotte e che necessitano di Decreti direttoriali per l'attuazione, se non corrette, -sono le parole di Sabina Di Marco, segretaria nazionale del sindacato lavoratori della comunicazione della Cgil- possono mettere a rischio nella lunga durata l'occupazione del settore che già oggi si registra in flessione, peraltro a fronte di un sistema di welfare che non vede ancora luce”.
“È stata rinviata la realizzazione del Codice dello spettacolo di 12 mesi e non ci sono risposte sull'indennità di discontinuità -fa rilevare la sindacalista- misura che attende di essere resa esigibile e applicata in modo pertinente alle lavoratrici ed ai lavoratori discontinui -quasi tutti- dello spettacolo”.
Di Marco spiega infatti che nel cine audiovisivo, a fronte della riduzione di lavoro, non si riesce a percepire la Naspi (indennità dì disoccupazione) e si resta, quindi, senza occupazione e senza sostegno al reddito.
“Chiediamo da tempo un tavolo congiunto tra organizzazioni sindacali e Ministero della Cultura, Ministero del lavoro ed Inps per sanare tutte le anomalie che non riescono, per un sistema ingessato, a dare risposte alle peculiari esigenze del lavoro del settore, che resta ad oggi abbandonato nei momenti di fragilità”.
L'altra preoccupazione che attraversa le lavoratrici ed i lavoratori, maestranze, tecnici, artisti, denuncia Slc, è che si rischi l'eliminazione di produzioni indipendenti realizzate da piccole e medie imprese e che, dunque, il lavoro si concentri intorno alle grandi imprese di produzione, spesso di carattere internazionale, marginalizzando i talenti giovani e la sperimentazione”.
“Le piccole e medie imprese sono state il luogo della sperimentazione creativa e fonte di nuova autorialità” afferma Sabina Di Marco, mentre sottolinea che che senza un’adeguata selettività delle produzioni si rischi di “buttare il bambino con l'acqua sporca", eliminando non solo la parte di produzioni che utilizza i finanziamenti in maniera distorta o addirittura dolosa senza alcuna funzione di sviluppo per il settore, ma cancellando il lavoro legato alla sperimentazione in un sistema culturale attraversato da grandi cambiamenti sociali, tecnologici e nelle professioni.
Slc Cgil ritiene pertanto che i Decreti Direttoriali previsti possano ancora apportare un contributo di merito e chiede un tavolo di confronto che consenta di promuovere occupazione, legalità e regole, accompagnate da un'idea di sviluppo del settore capace di "narrare" la modernità della complessità sociale e culturale del nostro paese.
Tax Credit Audiovisivo: Di Marco, Slc “Senza welfare e sperimentazione adeguati, rischi disoccupazione di lunga durata. Urge incontro”
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