"Abbiamo appreso dalla stampa che in queste ore che è in corso un’operazione a vasto raggio condotta dalla GdF nei confronti di un noto imprenditore del settore degli appalti televisivi, di diversi dirigenti di società appaltanti.
L’indagine trae la propria origine dalle ipotesi di reato di corruzione e di appropriazione indebita per un presunto giro di bustarelle legate all’assegnazione degli appalti per gli eventi televisivi." Cosi' dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil.
"Oltre al rilievo penale dei reati ipotizzati, l’indagine fornisce l'occasione per mettere in luce un sistema opaco basato sulla compressione dei diritti, delle libertà sindacali e delle retribuzioni dei lavoratori delle società appaltatrici, nonché, sovente, sul depauperamento delle risorse professionali presenti all’interno dei principali broadcaster. Un sistema - prosegue la sindacalista - che necessita non solo di iniziative, come quella in corso, atte all’osservanza delle regole esistenti, ma anche di una nuova regolamentazione che tuteli i lavoratori e il lavoro."
"Per questo la Cgil ha promosso una Legge di Iniziativa Popolare. Nel frattempo, manifestiamo grande apprezzamento per il lavoro svolto dalla magistratura e dalla Guardia di Finanza e auspichiamo che i comportamenti collaborativi nei confronti dell’indagine manifestati da alcune delle aziende committenti coinvolte segnino davvero l’avvio di una azione comune volta a ristabilire regole, diritti e giuste retribuzioni nel settore degli appalti televisivi."