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Si è tenuta ieri, 29 ottobre, presso la sede di Confindustria radio TV una riunione per l’esame congiunto in ordine alla procedura relativa ai 32 licenziamenti di DNG.
Le Segreterie Nazionali e Territoriali e le RSU hanno contestato le motivazioni dei licenziamenti per motivi economici e organizzativi in quanto l’andamento di bilancio, pur negativo a chiusura esercizio 2014, non giustifica la drastica riduzione di personale prospettata che non potrebbe essere interpretata altrimenti che come un sostanziale disimpegno dell’azienda dal settore.
Nello stesso tempo riconoscono che l’azienda non è adeguata ad affacciarsi nel mercato aperto, drogato dalle gare al massimo ribasso, una volta superato, ad agosto 2017, il quinquennio di mercato protetto dagli accordi con Mediaset.
Al fine di evitare i licenziamenti e di predisporre l’azienda alle nuove esigenze ritengono di poter procedere nel confronto per ricercare un accordo sulle seguenti linee d’intervento:
1) Investimenti.
A nostro avviso il presupposto principale per adeguare l’offerta dell’azienda alla domanda è la modernizzazione delle dotazioni tecnologiche delle sedi. La delegazione sindacale ritiene che i costi di investimento devono essere sostenuti con una quota dei 43 milioni di ricavi assicurati da Mediaset nel quinquennio. L’azienda ha replicato di non aver ancora effettuato investimenti e di non volerne per altro effettuare senza la preventiva garanzia della disponibilità del sindacato a favorire processi di riorganizzazione e misure di riequilibrio del bilancio.
2) Organizzazione del Lavoro.
Riteniamo che un’organizzazione più flessibile e un’adeguata formazione del personale per tutte le fasi del processo lavorativo sono necessari ad aumentare l’efficienza aziendale e possono contribuire ad abbattere i costi esageratamente elevati dei subappalti come dimostrano le performances di alcune sedi. Dal punto di vista sindacale una O.d.L. più efficiente deve però basarsi su regole adeguate ed esigibili, non su meno regole.
3) Salario.
Ci siamo dichiarati indisponibili a risanare il bilancio aziendale tagliando il costo del lavoro. Possiamo però essere disponibili a confrontarci su una rimodulazione di qualche voce degli istituti economici del secondo livello (gli otto punti) a fronte della preventiva garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali e di adeguati investimenti certi ed esigibili.
Sui licenziamenti di DNG si è tenuto anche un incontro con Mediaset nel quale le Segreterie Nazionali hanno ribadito che nell’eventualità di residui esuberi non gestibili da DNG Mediaset è
tenuta ad impegnarsi, ai sensi dell’art. 5 dell’accordo sindacale di trasferimento del ramo d’azienda, a farsi garante della ricollocazione all’interno di altre aziende riconducibili al fornitore o al mondo Mediaset stesso. L’azienda ha confermato di voler rispettare l’impegno sulla ricollocazione, ma di escludere, nell’eventualità, di poter assicurare l’individuazione di sedi nelle regioni di provenienza.
Per l’espletamento della procedura di licenziamento è stato fissato per giovedì 5 novembre l’ultimo incontro della fase sindacale per cercare un accordo tra le parti sui presupposti sopra elencati. Nel caso di mancato accordo nei successivi 30 giorni sarà effettuato un ulteriore tentativo con la mediazione del Ministero del Lavoro.
Le RSU, eventualmente coadiuvate dalle OO.SS., consulteranno i lavoratori mediante assemblee da tenersi tra lunedì 2 e mercoledì 4 novembre per il necessario mandato a proseguire la trattativa.

LE SEGRETERIE GENERALI SLC/CGIL – FISTel/CISL – UILCOM/UIL

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