Il 2016 in Rai è iniziato 40 secondi prima. L’intenzione era quella di essere i primi ad "augurare il buon anno agli italiani" e con questo provare agli investitori pubblicitari che la Rai può arrivare prima anche in furbizia.
Per questa scelta temporale sbagliata un dirigente è stato licenziato in tronco, dopo una serie di polemiche e una inchiesta interna. Certo…diciamo che anche la bestemmia sfuggita ha aiutato!
Tornando alla questione del rapporto della Rai col tempo, proprio a dimostrazione di quanto i dirigenti Rai sappiano leggere la "sensibilità del pubblico" e piegare il tempo ad esigenze superiori, vogliamo ribadire quanto è avvenuto per la messa in onda della trasmissione Presa Diretta, condotta da Riccardo Iacona, domenica 31 gennaio 2016.
La trasmissione ha subito uno slittamento (involontario?) di qualche minuto nel palinsesto e un cambiamento nella scaletta dei servizi, ponendo quello dal titolo "Il Tabù del Sesso" dopo le ore 22.30.
Nel programma, va sottolineato, non vi erano scene di sesso o espressioni volgari che avrebbero potuto urtare la sensibilità di un pubblico giovane, ma invece una lettura sulla sessualità nel mondo giovanile, un approfondimento sull'educazione sessuale partendo da una serie di considerazioni e analisi sugli aspetti negativi derivanti dall'utilizzo di internet e degli smartphone, il bullismo e la discriminazione di genere.
Bene, anzi malissimo, perché invece di provare a recuperare la cosa (magari non si sarebbe notato troppo) sabato 6 febbraio 2016, la Rai ha scelto ancora una volta di piegare il tempo e la scaletta di Rai Tre per cancellare la replica della puntata di Presa Diretta mandando invece in onda un film della Walt Disney.
Vuoi vedere che in questa scelta di sensibilità (la Rai non trasmette mai scene di sesso o violenza prima della 22.30), più che la tutela del pubblico giovanile, c'entra la discussione in Parlamento sulle unioni civili ed i diritti degli omosessuali?!
Abbiamo aspettato qualche giorno a scrivere questo comunicato perché ci attendevamo una reazione della nuova Direzione della Rai. Ci dicevamo: se la Rai ha stabilito di svolgere un'inchiesta interna per 40 secondi di anticipo del capodanno, non vorrai mica che non reagisca con un’ inchiesta interna per un ritardo sull'educazione sentimentale e sessuale dei suoi dirigenti di almeno 50 anni!!!
Invece, atteso con speranza qualche giorno, ci troviamo costretti a scrivere.
Perché questa non ci sembra affatto la Rai del futuro e tanto meno quella del passato glorioso, quella Rai che qualcuno immagina dover "educare e formare" i cittadini di questo paese.
Perché se si ha paura di parlare di questi argomenti, nel modo sobrio e professionale in cui lo ha fatto Presa Diretta, solo perché nel Paese c'è in corso un dibattito politico che "attraversa il tema della sessualità", allora crediamo che non vi sia speranza per il servizio pubblico.
Per sollevare l'umore non basta un buon Sanremo; i lavoratori della Rai possono essere dei grandi professionisti ma da questa vicenda emerge la paura, la sudditanza alla politica, l'assenza di un'anima che deve ispirare il servizio pubblico nel nostro paese come nel resto d'Europa.
Nel testo di Piattaforma Contrattuale per i lavoratori della Rai, come si sta provando a fare in tutti i rinnovi contrattuali di questi mesi, abbiamo inserito riconoscimenti e tutele per le coppie di fatto e le coppie omosessuali. In Rai lo stiamo proponendo con equilibrio, a seguito di un confronto sindacale tra sensibilità diverse. Molte aziende stanno adottando comportamenti virtuosi di riconoscimento di diritti e tutele su questa materia. Cgil, Cisl , Uil e Confindustria hanno siglato un accordo interconfederale contro la violenza (con una particolare attenzione su quella di genere) nei luoghi di lavoro.
Tutto questo ci fa dire che la società civile ed i lavoratori, compresi quelli della Rai, sono più avanti di quanto l'azienda sia in grado rappresentare.
Questo ci fa affermare che il 2016, nonostante il count-down anticipato, in Rai ancora non è arrivato.
Rai, contraddizioni su cui riflettere
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