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Per calcolare l’ammontare dei ricavi da canone di abbonamento è necessario conoscere la platea degli “utenti elettrici”, vale a dire di coloro che hanno un contratto con le aziende erogatrici di elettricità domestica come prima casa.
Il dato non è ancora certo vista la grande quantità di enti erogatori ed i loro ritardi nel comunicare i dati; secondo le stime più accreditate e forse sovrastimate, si può calcolare in circa 22 milioni la platea interessata.
A questi bisogna sottrarre gli utenti che hanno trasmesso dichiarazione di non possesso di apparecchi atti a ricevere il segnale radiotelevisivo, che sono stati al 15 giugno 860.000 unità.
Tale dato è in continuo aumento ed andrà ad inficiare il dato del 2017 in quanto solo le dichiarazioni presentate entro il 15 giugno davano diritto all’esenzione per il 2016.
Ad oggi le dichiarazioni di non possesso arrivate sono vicine al milione e 200 mila unità.
Bisogna operare una ulteriore sottrazione di utenti morosi che ad oggi non può essere definita; le compagnie elettriche stimano la morosità in circa il 4% ma esiste la concreta possibilità che alcuni utenti (in special modo quelli che non hanno il canone elettrico direttamente addebitato in banca (ovvero il 60% del totale) possano pagare solo la bolletta elettrica e non il surplus del canone.
Le nostre stime riportano uno scenario base senza morosità, uno scenario con morosità al 4% (scenario 4%) uno con morosità al 10% (scenario 10%) ed uno con morosità al 15% (scenario 15%), ricordando che l’evasione da Canone prima della modifica normativa era stimato al 27%.
Vanno inoltre sottratti gli utenti anziani esentati che possono essere stimati in circa 300.000 unità.
Per ottenere la stima degli introiti è necessario a questo punto moltiplicare la platea degli utenti paganti per il canone unitario. Il costo del canone RAI è di 100 euro a cui vanno sottratti 4,13 euro (il 4,13% di tassa di concessione), pertanto per ogni canone riscosso a Rai vengono 95,87 euro.
La legge di stabilità 2016 nel capitolo 1216 destinato alle entrate prevede per il canone RAI una entrata di 1 miliardo e 741 milioni di euro, e su questa cifra va applicata la decurtazione del 5% del capitolo delle entrate della legge di stabilità (87 milioni e 50 mila euro), ed inoltre su questa cifra va calcolato l’eventuale extra-gettito.
Il 67% dell’extra-gettito rispetto al capitolo 1216 della legge di stabilità va a RAI, non è ancora chiaro se anche questa cifra dovrà essere decurtata del 5%; prudenzialmente le nostre stime hanno previsto questa ulteriore decurtazione anche sull’extra-gettito.

Il restante 33% dell’eventuale extra-gettito è destinato all’esenzione del pagamento del canone per gli ultrasessantacinquenni con basso reddito, al finanziamento di un fondo per le reti radiofoniche e televisive locali per un massimo di 50 milioni (sino 100 ml nel Disegno di Legge n. 2271 in seconda lettura alla Camera) ed infine al fondo per la riduzione della pressione fiscale.
Non sono stati considerati i proventi degli abbonamenti speciali (circa 80 milioni), in quanto gestiti direttamente da RAI e non rientranti in questi meccanismi di calcolo.
Il totale degli introiti al lordo dell’IVA va confrontato con quanto scritto nel capitolo 3836 della legge di stabilità 2015 che assegnava a RAI per proventi da canone ordinario una cifra di 1.643 milioni per ottenere il maggiore introito RAI rispetto al 2015.
Come si può vedere dalla tabella la quota di extra gettito parte dai circa 260 milioni dello scenario base riducendosi fino a scomparire con l’innalzamento della morosità.
Tale dato è anche evidenziato dal Grafico1 che rappresenta l’andamento dei ricavi all’aumentare degli utenti paganti al netto della tassa di concessione governativa e dal Grafico2 che rappresenta lo stesso andamento al lordo della tassa di concessione governativa.
E’ da notare che, anche con stime ottimistiche sulla platea degli “utenti”, con circa il 12% della morosità non si avrebbe extra-gettito ma risulterebbe per lo Stato per il 2016 rispetto al 2015 una diminuzione degli introiti per effetto della tassa di concessione governativa (4,13% calcolato su 100 euro e non più su 113,5 euro).
La Tabella2 rappresenta invece i ricavi da canone per la RAI degli anni 2013, 2014 e 2015 così come riportati sui bilanci RAI confrontati con gli scenari già esposti nella Tabella1.
E’ da notare che con una morosità attorno al 7% i ricavi per la RAI saranno praticamente gli stesi di quelli ottenuti nel 2013, ultimo anno senza prelievi forzosi del Governo sul canone RAI.
Il Grafico3 è la rappresentazione grafica di quanto illustrato nella Tabella2.

Scarica il documento Criticità sulla gestione del canone  in bolletta

Scarica la Stima canone Rai in bolletta elettrica

Scarica la Tabella 1

Scarica la Tabella 2

Scarica il Grafico 1

Scarica il Grafico 2

Scarica il Grafico 3

Vedi la puntata de I vostri soldi, di Class tv, dedicata al tema del canone Rai: http://bit.ly/2dtHss5

Leggi l'articolo su Corriere.it: http://bit.ly/2dxh1ln

Leggi l'articolo su Key4biz: http://bit.ly/2dd4wvW

Leggi l'articolo su Italia Oggi:http://bit.ly/2dFiYZk

Leggi l'articolo su Il Fatto Quotidiano: http://bit.ly/2cGQ7HY

Scarica l'articolo del Fatto quotidiano del 28.09: fq-rai

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