Un plauso al viceministro con delega alle Telecomunicazioni Antonio Catricalà che ha fortemente voluto il Comitato Media e Minori, insediato ieri presso gli Uffici del Ministero dello Sviluppo Economico, nato con l’obiettivo di tutelare i più piccoli dai pericoli presenti nella Rete e nei Media in generale.
A lui e al Comitato, allora, vorremmo chiedere come primo impegno, quello di lavorare per evitare che i minori vengano trattati da tutta la tv come consumatori, bombardati continuamente da spot che li sollecitano a desiderare giocattoli ed altro ancora.
E’ pertanto curiosa la scelta di intervenire soltanto sulla pubblicità dei canali dedicati Rai, attraverso le novità introdotte dal nuovo Contratto di Servizio Rai-Stato 2013-2015, senza immaginare un percorso analogo nei confronti di tutti i soggetti che rivolgono una programmazione mirata ai più piccoli.
In questo scenario, Rai YoYo, canale dedicato alla prima infanzia, si pone al primo posto per quantità di pubblicità aggregata, seguito dagli altri editori televisivi (Mediaset e De Agostini), che si sono posizionati insieme a Rai Gulp nelle rimanenti posizioni di prima fascia.
In assenza di una regolamentazione generale le quote pubblicitarie Rai verranno acquisite dagli Editori televisivi privati, con il risultato di “drogare” il mercato a favore di soggetti che non hanno gli stessi vincoli del servizio pubblico da rispettare.
Un ulteriore elemento che rafforza il sospetto che ci sia la volontà di indebolire la concessionaria di servizio pubblico, attraverso scelte che favoriscono di fatto la redistribuzione verso le tv commerciali di importanti introiti derivanti dalla pubblicità.
E’ del tutto evidente che questo non risolve il problema della tutela dei minori.