Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

tlc

Primo imbroglio: ai cittadini. Lo spot pubblicitario del Governo ha descritto la RAI come un luogo nel quale si annidano sprechi e privilegi dal quale estrarre 150 milioni da destinare ad un intero Paese sofferente. Per dirla con una espressione desueta, si direbbe un atto di “giustizia proletaria”. Il populismo mediatico e rampante, si sa, fa sempre un certo effetto e crea consensi. Anche perché è vero: vero che il Paese soffre come non mai; vero che in RAI ci sono sprechi e privilegi. Falso che i 150 milioni possano venire da lì, perché da lì non verranno, sicuramente non entro quest’anno e neanche entro il prossimo.
Secondo imbroglio: a quelli che il canone lo pagano. Il canone RAI è una “tassa di scopo”: una somma che gli abbonati pagano per avere un servizio. Giusto, anzi, giustissimo, discutere sulla qualità del servizio offerto in rapporto all’entità del costo dell’abbonamento. Ma dal principio non si può derogare. Nessun governo (esclusi quelli populisti) può “distrarre” quote da una tassa con destinazione precisa, per finalità diverse da quelle per cui è stata istituita.
Terzo imbroglio: al patrimonio della RAI. Siccome i quattrini non verranno eliminando sprechi e privilegi, ecco che allora si provvede a soddisfare lo spot governativo svendendo parte della rete. La RAI è una emittente e, come tale, esiste solo se ha una rete che consenta di trasmettere in tutto il territorio nazionale. Se un privato acquista una parte delle quote azionarie di RaiWay o lo fa per beneficienza (ma è abbastanza raro), o per profitto. Chi pagherà nel tempo i profitti dell’azionista privato? E qui siamo alla solita consuetudine del Bel Paese: fare cassa subito per un pugno di lenticchie e indebitare le aziende nei secoli a venire. Quanto alla dismissione delle Sedi Regionali, abbiamo detto fin da subito che ci sembrava uno specchietto per qualche allodola e che l’obbiettivo vero era la Rete. Ma abbiamo sbagliato: le allodole sono uno stormo mai visto prima.
Quarto imbroglio: ai cittadini, agli abbonati, alla RAI. Lo Stato preleva 150 milioni dal canone, ma è debitore verso la RAI di oltre un miliardo. Cioè, preleva illecitamente dei denari dalle tasche degli abbonati, ma non paga i suoi debiti verso il servizio pubblico. Se si volesse davvero bonificare questa Azienda sarebbero necessari meno spot (ma non erano finite le elezioni?) e un piano di risanamento posto in capo al C.d.A. e al Direttore Generale. E se non piacciono ne’ l’uno ne’ l’altro, si abbia il coraggio di cambiarli. Infine: in questo modo si altera il mercato, si indebolisce una delle aziende e, inevitabilmente, si favoriscono i concorrenti.
+ 1: a noi. Noi siamo il sindacato della Comunicazione della CGIL. Nome: SLC; cognome: CGIL. I nostri settori sono quelli delle Telecomunicazioni, dei Servizi Postali, dell’Editoria, della Produzione Culturale, dell’Emittenza. Avremmo piacere che nessuno avesse la sfrontatezza e la spudoratezza di venirci a fare prediche sulle sofferenze dei lavoratori italiani contrapponendoli ai “privilegiati” della RAI. E’ dal 2008 che frequentiamo ininterrottamente i luoghi istituzionali per provare a gestire al meglio gli effetti di questa crisi che ha attraversato drammaticamente tutti i nostri settori. Nessuno escluso. Noi la crisi l’abbiamo guardata in faccia attraverso i volti dei cassintegrati, dei mobilitati, dei licenziati, dei lavoratori ceduti come fossero scarti; l’abbiamo vista anche nei volti di quegli imprenditori (quelli con la I maiuscola) che si sbattevano per tenere in piedi almeno un pezzetto delle loro aziende. In quelle stanze, in quelle assemblee, in quelle lunghe trattative per salvare il salvabile, non ricordo di aver mai visto nessuna faccia di questi odierni predicatori miliardari che ci additano come portatori di interessi corporativi (loro!). Fatichiamo ancora a rinnovare i contratti per i lavoratori dipendenti. Ciò malgrado, e nonostante la crisi, abbiamo provato a dare qualche risposta anche ai meno garantiti.
Noi abbiamo promosso un’inchiesta sulla condizione scandalosa dei precari dell’editoria e dell’emittenza; noi rappresentiamo i precari e i saltuari dello spettacolo; noi abbiamo organizzato i lavoratori dei call center e abbiamo dato loro dignità e visibilità con la straordinaria manifestazione del 4 giugno. Noi abbiamo consentito, con accordi, che uscissero dalla RAI oltre 400 lavoratori più anziani in cambio di tutele crescenti per i precari: col taglio previsto, l’azienda manterrà i patti sottoscritti con noi per i precari, o dobbiamo mandarli a colazione, pranzo e cena a palazzo Chigi? E noi abbiamo agito contro la societarizzazione e lo scorporo delle rete Telecom. E tanto per recuperare un po’ di memoria a chi l’ha persa o è pagato per perderla, noi abbiamo fatto tutte le battaglie per la libertà di stampa, per la difesa del pluralismo, per la tutela del servizio pubblico; noi abbiamo scioperato (da soli) contro la gestione Masi nel luglio del 2010 e poi a dicembre con gli altri sindacati, ma senza la CISL e l’USIGRAI. (Che coincidenza!)
Sappiamo bene che un partito di Governo che piglia il 40,8% di consensi è un bel pentolone di miele sul quale affondare le dita. Ma per infilare le mani nella pentola bisogna piegarsi, sì che le schiene dritte sono diventate una rarità; o meglio, il loro numero, in generale, pare inversamente proporzionale al reddito. A proposito del quale (reddito) dopo lo sciopero dell’11 giugno, a chi vorrà, daremo conto degli stipendi dei dipendenti RAI, che così si parla di cose meno astratte e con un po’ più di concretezza. Perché capita spesso che quelli che detengono rendite di posizione non muovano mai un dito per interessi generali, ma ne parlino sempre tantissimo.
Allego la lettera inviata al Presidente della Repubblica dall’EBU, l’organismo europeo delle TV pubbliche, che ci è stata inviata in copia. Sarebbe bene leggerla. Così per sentire cosa dice chi, non per sua fortuna, ma per dignità, si tiene ben lontano dal pentolone di miele.

Scarica la lettera dell'Ebu: LetterGM_GNapolitano_ItalyPresident19May2014

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Contratto Rai in ostaggio della Legge di Bilancio?

  15 Novembre 2024   rai tv emittenza
Nella giornata di ieri, si è tenuto un incontro per il rinnovo del CCL fra le organizzazioni sindacali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, FNC UGL, SNATER e la Delegazione RAI. In apertura, le OO.SS. hanno nuovamente manifestato la loro viva preoccupazione sulle ricad...

Call center Tim: il progetto "Fare Futuro" non migliora le condizioni di lavoro

  14 Novembre 2024   tim call center tlc
Il titolo definisce quanto sta accadendo nell’ambito call center del Gruppo Tim in termini di formazione legata al Progetto Fare-Futuro. Un progetto che sulla carta avrebbe dovuto erogare formazione di qualità anche nel mondo dei call center del Gruppo Tim (per la sc...

Vodafone: monitoraggio su isopensione, inquadramenti e welfare

  14 Novembre 2024   tlc vodafone
In data odierna, presso la sede di Assolombarda, in modalità mista, si è svolto l’incontro tra i rappresentanti aziendali del Gruppo Vodafone, le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed il coordinamento RSU al fine di verificare l’ ...

Tcc: incontro su sistemi aziendali di cybersicurezza e analisi chiamate

  12 Novembre 2024   call center tlc
In seguito alla convocazione aziendale Tcc, il giorno 8 novembre 2024 si sono riunite le Segreterie confederali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, le Rsu di Tcc e Tcc, per discutere di: - Regolamentazione dei sistemi aziendali di Cybersicurezza (ex art. 4 co. 1 Le...

Sielte: ammortizzatori sociali prorogati al 31 dicembre

  11 Novembre 2024   tlc
Lo scorso 8 novembre presso il ministero del Lavoro, alla presenza delle Regioni interessate, è stato sottoscritto l’accordo di proroga dell’ammortizzatore sociale fino al prossimo 31 dicembre. Quanto condiviso e sottoscritto in sede aziendale, che prevedeva una pror...

Abramo: stabilita una road map per dare rapide risposte

  8 Novembre 2024   call center tlc
Nella giornata di ieri si è svolto incontro al Mimit relativamente alla vertenza Abramo CC, alla presenza del Ministero del Lavoro, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Calabria, i commissari straordinari della Abramo CC, le Segreterie Nazionali e...