Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal hanno incontrato la Rai per la costituzione di RAI Commerciale attraverso cessione di ramo d'azienda di Rai e Rai Net.
"I sindacati hanno espresso la loro totale contrarietà ad ogni operazione che costituisca nuovi oneri gestionali" annuncia una nota congiunta dei sindacati di categoria.
"La costituzione di una nuova consociata con un sua struttura autonoma, un consiglio di amministrazione, un direttore generale, un amministratore delegato ed un presidente, in una fase come è quella attuale non e' ritenuta dai sindacati conciliabile con la crisi economica sommata al prelievo forzoso dei 150 milioni sul canone Rai."
"Ci stupisce che la Rai, ancor prima di presentare un Piano Industriale che tenga conto del contesto, voglia costituire una nuova realtà aziendale - prosegue il comunicato. La legittima domanda che ci poniamo è a chi serva la nuova struttura."
"Il 19 giugno si terranno in mattinata le assemblee con i lavoratori interessati alla cessione di ramo d'azienda, mentre nel corso del pomeriggio si terra' l'ulteriore incontro con l'azienda in base alla procedura di legge."
"Ci auguriamo che la Rai riveda la sua volontà, poiche' soltanto in un quadro di chiarezza determinato dalla presentazione del nuovo Piano Industriale, si possono fare scelte cosi' rilevanti che impattano sui costi e sul perimetro aziendale."
"Non vorremmo - concludono i sindacati - che oggi ci si presenta l'operazione in un modo e che domani, con l'esigenza di reperire risorse, qualcuno decida di cedere parte del controllo dell'azienda "commerciale" della Rai. Esistono vincoli chiari legati all'attività di servizio pubblico, concessioni e contratti di servizio (verso le controllate).
"L'azienda dia un segnale di responsabilità, smetta di creare poltrone e di occuparle, mentre come il Titanic rischia di affondare. Piuttosto, come stanno dimostrando i sindacati, resista con fermezza e chiarezza al tentativo di smantellamento del servizio pubblico."