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Massimo Cestaro ha aperto i lavori del meeting europeo sui lavoratori atipici che si è tenuto a Roma nelle giornate del 7 e 8 aprile 2016.
L’incontro, organizzato da SLC nell’ambito di un progetto europeo promosso da FIA, FIM e UNI MEI, aveva l’obiettivo di portare a sintesi il lungo lavoro sviluppato nell’arco dei tre incontri precedenti e completare il dibattito prima di predisporre il documento conclusivo da sottoporre alla Commissione Europea.
I problemi connessi con il dilagante fenomeno del lavoro atipico è, infatti, comune a tutti gli Stati membri dell'UE ed i sindacati sono sempre più impegnati a fronteggiare forme di lavoro che di fatto cancellano gli impieghi a tempo indeterminato e le tutele che questo comportava. Emblematica la riforma del Jobs act realizzata nel nostro Paese e quella in corso di realizzazione in Francia.
Nei settori dello spettacolo dal vivo e dell’audiovisivo, che storicamente sono stati terreno di sperimentazione di tutte queste forme di precariato, i Sindacati hanno acquisito conoscenze e maturato esperienze che hanno portato ad elaborare risposte specifiche sia all'interno che all’esterno degli ambiti dei CCNL. Tutto ciò ha spesso reso necessario un nuovo approccio organizzativo, anche molto diverso da quello utilizzato per raggiungere i lavoratori organizzati in modo tradizionale, fornendo risposte ad una serie di quesiti che sono stati approfonditi nei due giorni di dibattito.
Quali sono gli approcci e le strategie che i sindacati possono adottare al fine di raggiungere e organizzare i lavoratori atipici?
Quali sono gli ostacoli più comuni che sindacati hanno bisogno di superare a livello organizzativo?
Quali sono i tipi di campagne e partnership che possono rafforzare coesione e solidarietà tra lavoratori atipici e gli altri lavoratori?
Le nuove forme di comunicazione elettronica rappresentano un limite od una opportunità per raggiungere i lavoratori atipici?
SLC ha dato un prezioso contributo al dibattito con l’intervento di Antonino Salerno che ha ripercorso l’esperienza del SIAM mettendo in luce gli obiettivi conseguiti e gli insuccessi registrati nel difficile rapporto con i musicisti discontinui italiani. Molto interesse ha suscitato anche l’intervento di Andrea Borghese, NIDIL, che ha esposto la storia e l’esito della vertenza Expo relativa a migliaia di lavoratori atipici ingaggiati da diverse società per il grande appuntamento di Milano 2015.
Di particolare rilievo l’intervento di Oliver Liang dell’ILO (International Labour Organization), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani, internazionalmente riconosciuti, con particolare riferimento a quelli del lavoro in tutti i suoi aspetti. Nel corso del suo intervento sono stati esposti i contenuti sviluppati dall’Agenzia negli ultimi anni e richiamate le convenzioni che nel tempo hanno affrontato gli aspetti più spinosi della materia. Un focus particolare è stato richiesto da SLC sulla situazione delle cooperative, su come queste sono considerate e riconosciute in ambito internazionale, per poi mettere a confronto le diverse realtà con quella del nostro Paese.
I lavori si sono conclusi con la costituzione di due distinti gruppi di lavoro che hanno portato a sintesi i vari temi trattati nel corso dell’incontro e per fornire alla ricercatrice Pascale Charhon gli elementi utili per stilare il documento che verrà presentato in Commissione Europea.
Maurizio Feriaud

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