Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

Produzione culturale

Si pubblica la memoria sugli interventi effettuati dalle OO.SS. in merito all'audizione tenuta presso la VII Commissione Senato, mercoledì 22 ottobre sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche.

Al Presidente VII Comm. Istruzione Pubblica,
Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e
Sport ‐ Senato della Repubblica
On. A. Marcucci

E p.c. VII Comm. Istruzione Pubblica, Beni Culturali,
Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport ‐ Senato
della Repubblica

Nel 2010, durante l'iter parlamentare di conversione del Decreto Legislativo n.64, fu assunta una posizione importante nei lavori al Senato che, "trasversalmente" agli schieramenti politici (maggioranza‐minoranza parlamentare), apportando correttivi a un modello produttivoorganizzativo previsto dal provvedimento legislativo, abrogando articolati della Legge 800, introduceva un meccanismo elettivo fra le 14 Fondazioni identificandone alcune di natura Speciale, altre declassandole a Teatri di Tradizione.
Oggi, nei fatti e in spregio alle leggi succedutesi per il Settore (L100‐L.112‐L.106), con l'avallo del Ministro Franceschini si sta forzando, con gli accadimenti dell'Opera di Roma (licenziando i corpi artistici di coro e orchestra ), a riproporre un modello produttivo‐organizzativo tipico di un Teatro di Tradizione legato ai Festival e agli eventi che, certo, è un offerta culturale importante però di natura non continuativa e non può essere assolutamente paragonato alla funzione e alla mission culturale delle FLS.
Sarebbe opportuno, anche in prospettiva di una vera Legge di riforma complessiva, ripartire dai capisaldi della L 800 sull'arte musicale che i legislatori avevano compiutamente articolato per l'insieme del Settore definendo i centri di produzione e quelli di circuitazione.
Tralasciando il fatto, che non sarebbe secondario, che queste attività, come la drammaturgia, la prosa e il cinema d'autore, siano definitivamente considerate attività culturali immateriali costituzionalmente protette, integrative e per alcuni versi suppletive, con valenza pedagogica, del Sistema Formativo del Paese (che noi sosteniamo in modo inqualificabile e risibile con lo 0,16 % del bilancio dello Stato) si fa presente che tutti i Teatri di Tradizione (Regio di Parma ecc) che si avvalgono in modo "spurio" di professionalità di natura artistica non direttamente subordinata per le rappresentazioni, registrano "voragini" debitorie non imputabili al solo costo del lavoro ma come per tutti i teatri, soprattutto agli alti costi delle scenografie in appalto spesso non utilizzate in seguito da altri Teatri, modello questo perseguito da tutte le governace Aziendali.
Sono inoltre permeabili a scorrerie di "personaggi" che con danaro pubblico fanno business con le Agenzie Nazionali e Internazionali degli artisti così come si vorrebbe fare in modo più appetibile nelle FLS.
La L 100 e la L112 prevedevano che nella fase di riassetto e di ristrutturazione fossero bloccate le assunzioni; la L 106 prevede attualmente la riduzione degli organici (posti in trasferimentomobilità in ALES) e assunzioni a Tempo Determinato; ne consegue che avremo rapporti di lavoro a tempo indeterminato che cesseranno l'attività perché esuberi (pur riallocati secondo il dettame legislativo) e contratti a tempo determinato che appunto sostituiranno le professionalità definite in esubero nei piani di risanamento industriali.
Un risultato eccezionale per un governo che vuole da una parte combattere la precarizzazione attraverso la totale decontribuzione per tre anni e dall’altra si ritrova a finanziare per legge una operazione di precarizzazione della forza lavoro.
A tutt'oggi non si vuole comprendere che in settori del tutto particolari come i nostri dove prodotto e produttore sono coincidenti, la qualità produttiva è anche determinata dalla stabilità occupazionale e che gli ambiti lavorativi come le FLS sono un "crogiuolo" formativo in cui nascono le eccellenze tecnico‐artistiche che ci danno prestigio in tutto il mondo.
Medesimo ragionamento vale per la condivisibile opposizione ripetutamente avanzata dal Premier Renzi e dal Governo sulla necessità di ridurre il numero dei Contratti Nazionali a garanzia e tutela dei lavoratori e noi ci ritroviamo (unici in Italia) una Legge, la 106, che interviene "spacchettando" il Contratto Collettivo Nazionale, prevedendo, oltre ai parametri per la definizione delle FLS Speciali, contratti, per le medesime, aziendali unici, determinando nei fatti una pluralità di contratti difformi, anche valevoli per singole Fondazioni, con l'unico obiettivo di destrutturare un Contratto Nazionale firmato dalle parti sociali il 16 aprile u.s., messo in un percorso di validazione e "scomparso" nei palazzi delle Istituzioni, pur prevedendo al suo interno, interventi tesi ad una ottimizzazione dei modelli organizzativi attraverso istituti che incidono notevolmente sul contenimento dei costi di produzione.
Ora si vuole palesemente, attraverso gli accadimenti romani, determinare in modo illegittimo percorsi fuori da qualsiasi coordinata legislativa (ricordiamo per chiarezza che nei piani di risanamento industriali delle FLS in sofferenza ed entrati nel meccanismo della L 112 non sono previsti assolutamente licenziamenti di nessun genere , anche se a tutt'oggi né il Ministro né il Commissario Straordinario Pinelli siano stati in grado di, (come da noi richiesto ripetutamente) strutturare riunioni serie per spiegarci cosa sia la rete protettiva identificata per la messa in equilibrio delle Fondazioni definita ALES); per noi infatti l’intervento di Roma, è solamente finalizzato a svuotare di competenze artistiche un prestigioso Teatro come l'Opera di Roma di una parte produttiva stabile, per impostare un teatro legato ad eventi e festival del tutto improntato al business di un'arte musicale "meticciata".
Onorevoli Senatori, vi chiediamo di essere al nostro fianco in questa battaglia perché è tesa a difesa dei principi Costituzionali, della qualità occupazionale, e produttiva a cui il Sistema Paese non può rinunciare.
Il Settore della Produzione Culturale, dei Beni e del Turismo Culturale, oltre che sviluppare un dato identitario risponde a un diritto civico di cittadinanza e nella globalizzazione rappresenta anche, per il nostro Paese, per la sua storia e la sua genesi, tanta buona e durevole economia.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC‐CGIL FISTeL‐CISL UILCOM‐UIL FIALS‐CISAL

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Ippica: comunicato coordinamento

  13 Aprile 2016
Il Coordinamento Nazionale Unitario del settore Ippico riunito in Roma per un esame di una nuova bozza di convenzione per l’organizzazione delle corse negli Ippodromi rispetto alla quale nel manifestare apprezzamento per alcune positive novità non può non esimersi de...

Comunicato unitario Arena Verona

  9 Aprile 2016
Le scriventi Organizzazioni Sindacali esprimono la più grande preoccupazione riguardo alla decisione di procedere alla liquidazione della Fondazione Lirico Sinfonica dell’Arena di Verona. Qualora si concretizzasse la decisione del Consiglio di indirizzo relativament...

Siae: rischio crollo degli incassi per gli autori e cancellazione di centinaia di posti di lavoro

  7 Aprile 2016
“I Sindacati di categoria, esprimono forte preoccupazione per quanto previsto dal punto 1 dell’emendamento governativo n. 14035, una specifica previsione di riduzione/abbattimento di talune tipologie di tariffe autorali, e che introduce l’art.14/bis nel provvedimento...

Palchi pericolosi: countdown all'udienza del processo Armellini e articoli

  7 Aprile 2016
La nuova udienza per il processo per la morte del tecnico di palcoscenico Matteo Armellini (avvenuta il 5 marzo 2012 durante l'allestimento del concerto di Laura Pausini a Reggio Calabria), è fissata per l'11 luglio 2016. Mancano dunque: [ujicountdown id="Giorni man...

Spettacolo: Bizi (Slc), grave depenalizzare mancato pagamento contributi ai lavoratori

  5 Aprile 2016
“La depenalizzazione del mancato pagamento dei contributi, previsto dal DDL 8 del 15 gennaio 2016, è particolarmente grave in un settore quale quello dello spettacolo, in cui i rapporti di lavoro si svolgono spesso per periodi brevi, e scarsamente tutelati – dichiara...

DDL Cinema: Cestaro, necessaria estensione a spettacolo dal vivo e a tutela delle professioni del settore

  24 Marzo 2016
Slc Cgil aveva già accolto positivamente la proposta di riforma avviata dal ddl a firma Di Giorgi/Zavoli. Di conseguenza valuta lo schema di ddl presentato dal Ministro Franceschini come una ulteriore positiva attenzione al settore. ‎ Alle audizioni delle varie cate...