La mobilitazione è stata indetta dalle federazioni sindacali di categoria SLC CGIL, NIDIL CGIL, FISASCAT CISL, FELSA CISL, UILCOM UIL E UILTEMP e ha visto la partecipazione di lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia.
Il settore, duramente colpito dalla crisi pandemica e dalle misure messe in atto per il contenimento del Covid, occupa oltre 100 mila dipendenti e più di 500 mila collaboratori sportivi.
I sindacati chiedono “di accelerare l’entrata in vigore della riforma” e di ristabilire “improrogabilmente”, il termine per la piena applicazione della stessa all’interno dei tempi della attuale legislatura, “senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di confronto sui temi contenuti, rendendo di fatto nullo un intervento legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e lavoro di due Governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il settore”.
A più riprese nelle scorse settimane, anche di concerto con le associazioni di categoria degli atleti, i sindacati avevano sollecitato la ripresa dell’iter parlamentare per l’entrata in vigore di una Riforma, certamente migliorabile, ma che avrebbe posto finalmente le basi per il riconoscimento dei diritti fondamentali e delle tutele assicurative e previdenziali per tutte le lavoratrici e i lavoratori dello sport.
Il tema è stato anche al centro della seconda assemblea sindacale unitaria del 10 giugno 2021. Le scorse settimane i sindacati avevano trasmesso una nuova missiva ai capigruppo parlamentari del Senato e della Camera dei Deputati sui nodi della riforma giunta ad un binario morto dopo il rinvio dell’entrata in vigore al 2024.
“Solo con proposte concrete e un confronto sui contenuti anche con le organizzazioni di rappresentanza del settore – conclude la nota congiunta – si può dare un futuro allo sport e dignità al lavoro sportivo”.
Le Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISASCAT-CISL, UILCOM-UIL, NIDIL-CGIL, FELSA-CISL, UILTEMP unitamente alla CIDS, che ha aderito alla manifestazione di ieri 1° luglio per sostenere il riconoscimento dei diritti fondamentali a tutti i lavoratori dello sport, ringraziano tutti i partecipanti al presidio a piazza Montecitorio.
Ribadiamo tutti insieme convintamente la necessità di una Riforma del settore, a partire dal lavoro sportivo, in tempi brevi, da definire entro la legislatura, che garantisca tutele adeguate a chi opera in un settore vitale per la sua funzione sociale, educativa, culturale e di benessere e prevenzione.
Si ritiri la proroga al 2024 della Riforma dello sport e si riapra il confronto con le Parti Sociali da subito! Attendiamo una convocazione da parte del Governo e delle Istituzioni competenti ora.