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Produzione culturale

SLC CGIL Territoriali
Produzione Culturale

Roma 24 aprile 2020

Oggetto: attività attori e danzatori.

In questo momento così difficile per tutti, ritengo sia necessario puntare un faro sul grande lavoro che stanno svolgendo Carlotta Viscovo, Marco Caciolla, Valeria Russo e Manolo Perazzi.

Tutti loro stanno lavorando per organizzare gli artisti, unendo i lavoratori e spiegando loro che cos’è il sindacato e perché si devono iscrivere per sostenerlo. Oltre a questo cercano di costruire una maggior consapevolezza negli artisti, riguardo ai loro diritti.

Questo enorme lavoro sta portando considerevoli risultati in termini di iscrizione alla SLC CGIL.

Con questa mia comunicazione desidero non solo ringraziarli moltissimo, ma anche sottolineare la vera importanza di quanto sta succedendo, con uno sguardo al restante mondo del lavoro più strutturato che rappresentiamo.

Questi lavoratori ora sono a casa, privi di reddito, senza prospettive. Non hanno garanzie di ammortizzatori e quindi la loro situazione è complicata.

Eppure hanno avuto la capacità di capire che la loro categoria poteva avere bisogno di essere ascoltata e aggregata e che questo era il momento di agire.

Ad onor del vero questo lavoro è partito da diverso tempo, ma l’impegno di questi lavoratori ora è ancora più consistente.

Vedere dei lavoratori che si sono strutturati in tavoli, tra i quali c’è anche quello che ragiona sulle attività che si possono fare per promuovere l’iscrizione al sindacato è emozionante, soprattutto se si tiene conto che questi lavoratori sono in maggior parte giovani.

Stanno smentendo con queste attività la narrazione che il sindacato non può rappresentare i lavoratori atipici e che, in particolare i giovani, non vendono nell’organizzazione sindacale un riferimento per la loro condizione.

Peraltro non è frequente vedere in attività lavorative più tutelate delegati che operano in questo modo.

Ma queste attività interrogano anche la nostra categoria che si è interessata a macchia di leopardo di questi lavoratori, sicuramente più difficili da rappresentare.

Ci interrogano sulla nostra reale capacità di strutturare il rapporto di rappresentanza, sulla nostra capacità di ascolto. Dobbiamo ascoltarli per capire davvero come sono le loro condizioni, perché solo quell’ascolto mi ha permesso ora di ragionare davvero di tutele per loro. Sono deboli, ricattabili e lavorano in un contesto opaco e abituato a non rispettare le regole. In questi settori i rapporti personali sono quelli che ti permettono di lavorare, ma molti di questi rapporti sono malati.

La decisione di non iscrivere più questi lavoratori al centro nazionale ma iscriverli sui territori è stata presa anche per far sì che i territori attivino i necessari rapporti politici e nel rappresentare i limiti, che ci sono, anche nel garantire a loro servizi adeguati.

Le imprese in questa crisi hanno ampiamente dimostrato la propria inadeguatezza e questo è un grande problema soprattutto per quanto riguarda la fase attuale e il futuro. I grandi teatri stabili pubblici, ma anche le Fondazioni lirico sinfoniche, al di là delle intenzioni dichiarate non si stanno occupando veramente del comparto.

Non hanno attuato, se non in pochissimi casi, alcuna tutela dei lavoratori deboli, al massimo stanno preoccupandosi di riprendere l’attività in qualche modo, ma trovo che anche qui le idee sono poche e in ogni caso in quest’orizzonte non ci saranno i lavoratori atipici che dovranno aspettare un periodo più lungo.

Verifico che il grande lavoro fatta da Carlotta, Marco, Valeria e Manolo sta trovando un vostro interesse.

Dobbiamo crescere tutti nella rappresentanza, almeno nella stessa misura del loro sforzo.

Per quanto mi riguarda posso mettere a fattore comune tutte le buone pratiche che saranno messe in campo e che vi prego di comunicarmi.

Allego anche il modello che invita all’iscrizione preparato da loro, che invita all’unità della categoria, importante proprio ora che sono visibili spinte alla divisione dei lavoratori.

Emanuela Bizi
SLC CGIL

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