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Produzione culturale

Roma, 29 aprile 2020

Spett.le
ANICA

Rispondiamo alla vostra comunicazione del 27 aprile u.s.

Chiariamo in premessa che dobbiamo distinguere tra le indicazioni tecniche condivise con il nostro RLST e alcune indicazioni che abbiamo riportato come sindacato nel nostro documento del 26 aprile u.s. per le quali solleviamo detto RLST da ogni responsabilità.

Tra queste indicazioni c’è quella della sospensione temporanea degli straordinari, che ci denunciate come “ingiustificata ed immotivata interferenza nelle disponibilità organizzative e gestionali esclusive di ciascuna azienda”.

È opportuno un chiarimento in merito.

Concordiamo con le premesse riportate nella vostra comunicazione, riassunte nelle condizioni elencate:

• rispetto delle normative tutte vigenti

• rispetto anche delle pattuizioni contrattuali

• rispetto delle singole competenze degli organi previsti

• attuazione delle previsioni e delle procedure di cui ai DVR (e qualora presenti, dei DUVRI) specifici di ciascuna azienda.

Tali premesse non sono, a nostro avviso, esaustive, in quanto mancanti della istituzione dei Comitati per la Sicurezza Aziendali/Territoriali anche con la partecipazione delle parti sociali, come previsto al punto 13 del Protocollo Governo/ Parti sociali del 20 aprile 2020.

Purtroppo la preoccupazione da noi riportata in un altro nostro comunicato del 16 aprile 2020, in merito ad una ripartenza non omogenea e non coordinata, senza che si ponessero le basi condivise per la soluzione di alcune questioni, per alcune delle quali avevamo anche proposto sperimentazioni innovative, ha trovato conferma.

Il ricorso a turni definiti straordinari ma non previsti dal CCNL, il prolungamento delle prestazioni al sabato e alla domenica e la conseguente mancata considerazione delle ore complessive di prestazione delle figure professionali di direttori, assistenti e fonici, le prestazioni ulteriori in materia di sanificazione richieste ad assistenti e fonici possono, a nostro avviso, se non definite chiaramente, confliggere con almeno i primi due punti da voi elencati.

La nostra richiesta di normare congiuntamente le modalità della ripartenza, prima che questa avvenisse, proveniva dalla constatazione che alcune misure anti-contagio potevano impattare sull’attuale modello organizzativo (vedi la remotizzazione) e stressare norme contrattuali e di legge.

Eravamo quindi disposti ad una discussione ampia per trovare soluzioni, anche temporanee, condivise e coerenti. Altrimenti ci resta il dubbio che alcune scelte come l’allungamento unilaterale dell’orario scelto da alcune aziende rispondesse a risolvere necessità di recupero produttivo caricandone l’onere sui professionisti, più che a misure antiassembramento.

Siamo certi che l’interesse comune ad una ripartenza allineata, coerente e in sicurezza del settore debba prevedere un immediato confronto sui temi esposti. Ci dichiariamo di nuovo immediatamente disponibili.

Certi di un vostro sollecito risconto alla presente, inviamo cordiali saluti.

Per le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL
Umberto Carretti Fabio Benigni

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