SICUREZZA SENZA SE E SENZA MA
Con la ripresa diffusa del lavoro in ufficio da parte di quasi metà del personale, cui va aggiunta la quota in presenza degli smart workers, si pone il problema di mettere in sicurezza senza se e senza ma i lavoratori fragili, la cui tutela è stata estesa senza soluzione di continuità dal Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52.
A nulla valga argomentare sulla conflittualità in atto tra lavoratori ed azienda in ordine ad un brutto accordo di sparuta minoranza: i lavoratori fragili vanno tenuti esenti dal rischio di contagio, senza pretendere da essi l’accettazione di condizioni peggiorative del CCNL (ciò che è vietato dalla normativa sullo smart working) ed inferiori persino alle condizioni di lavoro da remoto praticate da oltre un anno a questa parte in azienda.
Senza se e senza ma, nel rispetto della vita umana.
E se vogliamo dirla tutta, ai lavoratori fragili vanno affiancate le categorie che la Legge – non i sindacati “irresponsabili” – sta tenendo esente dal lavoro in presenza, come i genitori in determinate condizioni: senza se e senza ma, perché lo impongono le centinaia di morti che ancora funestano i nostri giorni.
Non possiamo credere che l’azienda voglia sfruttare paura e bisogno per fare pressione sui lavoratori, cosa che nessun sindacalista “irresponsabile” si è sognato di fare.
Sarebbe sbagliato soprattutto per l’Ente dare anche solo l’impressione che voglia fare numero e “consenso” su chi ha bisogno, su chi sta male, su chi ha paura di morire di Covid o di infettare i familiari, su chi non regge alla pressione.
Non è responsabile giocare con il fuoco, quando è in ballo la salute, sappiano tutti che ognuno di noi si assume la piena responsabilità in ogni sede del comportamento di questi giorni, noi “irresponsabili” per primi. La circostanza è grave, le leggi sono chiare e i tentativi di aggirarle iniqui ed inefficaci, la vita umana resta più importante delle dimostrazioni di potere.
In merito all’ultima comunicazione ricevuta dall’azienda ci teniamo a ricordare che i lavoratori che hanno detto NO non hanno rifiutato il lavoro agile, ma solo l’accordo sottoscritto da Cisl e Uil.
SLC CGIL
CONFSAL CADA
CISAL
FNC UGL COMUNICAZIONI