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Produzione culturale

(U.S. Slc-Cgil) Roma, 30 ott – «Sostenere lo spettacolo e la cultura significa garantire salari dignitosi e sicurezza sociale, non sottrarre risorse tassando gli spettacoli». Sabina Di Marco, segretaria nazionale Slc-Cgil, commenta così l’ipotesi ventilata dal ministero della Cultura di introdurre una tassazione sugli introiti degli eventi culturali.

Se confermata, la misura acuirebbe «la tendenza a centralizzare le risorse, limitando la libertà dei singoli enti e – aggiunge la dirigente sindacale – il pluralismo culturale del Paese».

«La priorità, piuttosto, è distribuire le risorse – sollecita Di Marco – necessarie ai rinnovi dei contratti di lavoro», da oltre vent’anni bloccati sia nel cineaudiovisivo (cinema, serie tv), sia nello spettacolo dal vivo (teatri e fondazioni liriche).

Altrettanto urgente e contrario agli annunci di tagli avanzati dal governo è «introdurre misure di supporto ai lavoratori dello spettacolo, in primis l’indennità di discontinuità. Norma che pure è stata messa nero su bianco – ricorda la Segretaria – ma in una versione inadeguata ai reali bisogni di maestranze, tecnici e artisti».

Nella proposta dell’Esecutivo, l’indennità di discontinuità è «un semplice ammortizzatore sociale, invece di una misura specifica per un lavoro strutturalmente discontinuo. I requisiti fissati – continua Di Marco – precludono l’accesso a una vasta platea di persone che pure ne avrebbe diritto. Basti pensare all’incompatibilità con Alas, Naspi e addirittura con maternità, malattia e infortunio».

Slc-Cgil promuoverà tutte le azioni necessarie a definirne la riscrittura completa. Ad oggi il sindacato ha ottenuto la disponibilità del sottosegretario Gianmarco Mazzi ad aprire un tavolo apposito, a cui parteciperà anche Inps.

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