“Abbiamo letto l’avviso pubblico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che si rivolge ad artisti che intendano realizzare progetti culturali nelle fasce tra le ore 20.00 e le 22.00 presso 32 luoghi culturali elencati, quali ad esempio l’area archeologica di Pompei, la Reggia di Caserta, le grotte di Catullo a Sirmione. Un’iniziativa importante e degna di nota, peccato però che gli artisti devono offrire la propria attività gratuitamente – dichiara Emanuela Bizi, segretaria nazionale SLC CGIL. Non solo, devono anche pagarsi un’ “adeguata polizza assicurativa di responsabilità civile a danni a persone e cose” ed impegnarsi a osservare tutte “le norme che disciplinano la realizzazione” di eventi e spettacoli in luoghi aperti al pubblico, quindi anche pagarsi la SIAE.”
“A questo punto ci chiediamo: ma qual è il valore che si vuole dare agli artisti in questo Paese? Devono ridursi a suonare o ad esibirsi nelle piazze chiedendo un euro a cittadini volonterosi oppure danzare e suonare gratis alle iniziative del Ministero che è impegnato a diffondere la cultura? E la cultura si diffonde così? – prosegue la sindacalista. Dicendo che l’artista si accontenta di esibire la propria arte senza essere ricevere benefici economici da questo, mentre invece, giustamente, il custode in cui si svolge la manifestazione, deve essere pagato.”
“Crediamo che in questo modo il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali abdichi gravemente al proprio compito – conclude Bizi - che non è solo quello di garantire dignità agli artisti, ma anche di dimostrare praticamente quello che il Ministro ha affermato agli inizi delle propria attività: con la cultura si mangia. O forse il Ministro Franceschini intendeva che “noi mangiamo e voi suonate”?”