Dr. Luciano Traja
CEO di NEXIVE
Roma, 1 giugno 2020
Oggetto: vs comunicazione del 23 maggio u.s.
Ci sorprende il vostro stupore per la nostra comunicazione unitaria del 20 maggio scorso.
Ci sorprende soprattutto la lettura e la interpretazione che ad essa è stata data.
Eravamo ben consci come l’incontro del 19 maggio avesse come prevalenza l’esame congiunto ex art. 47 L. 428/90, i cui particolari della operazione ci erano già stati sufficientemente dettagliati nella vostra comunicazione del 30 Aprile.
Ritenevamo tuttavia che l’occasione di un primo approccio tra OO.SS. del settore e i rappresentanti di Mutares potesse andare ben oltre le formalità previste dalla legge, su cui il Sindacato sa di non poter esprimere valutazioni vincolanti nel merito.
È superfluo evidenziare come l’acquisizione di una Società importante quale è Nexive, il suo spacchettamento con la nascita di due Newco e le inevitabili conseguenze negli assetti e nei livelli occupazionali, si consumano in un momento drammatico di grave crisi sociale ed economica derivata dal Covid 19.
La conseguente crisi di molte Aziende sta stravolgendo gli equilibri industriali del paese, con ricadute devastanti sul mondo del lavoro. In conseguenza di ciò esiste il rischio evidente di tensioni e conflitti sociali, a tutti ben presente. L’obiettivo delle OO.SS. scriventi era e rimane quello di evitare che anche l’operazione Nexive/Mutares possa inserirsi in tali conflitti.
Per questo motivo, nell’incontro del 19 maggio scorso, abbiamo posto sul tavolo una serie di questioni, non con l’obiettivo di costringere la proprietà a negoziazioni improprie o ad impegni vincolanti, ma solamente per capire lo spirito che animava l’investitore sui futuri assetti di Nexive e sulle conseguenti garanzie occupazionali, primario interesse del Sindacato.
L’evasività della proprietà a tutte le domande sollevate al tavolo ci ha indotti a ritenere insoddisfacente l’esito dell’incontro, non per la parte procedurale che si considera esperita, bensì per la mancata chiarezza sul futuro dell’Azienda. D’altro canto non poteva ritenersi esaustiva la frase contenuta nel verbale: “le parti si incontreranno successivamente al closing per condividere un percorso di confronto”; infatti tale procedura è un obbligo oltre che un interesse delle parti, non una concessione.
In conclusione vorremmo ribadire la nostra preoccupazione sulla delicata operazione in corso, in un momento critico della vita del Paese, in cui il Governo è costretto ad intervenire su molteplici crisi aziendali e, nel frattempo confermare alla nuova proprietà lo spirito costruttivo con cui le scriventi si confronteranno, se ce ne saranno offerte le condizioni.
Distinti saluti.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC- CGIL SLP- CISL UILPOSTE-UIL
N. Di Ceglie M.Campus C. Solfaroli